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il 12 Lug 2018

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Phil Hellmuth conquista il 15°: il ‘ragazzaccio del poker’ diventa immortale

Phil Hellmuth conquista il 15°: il ‘ragazzaccio del poker’ diventa immortale

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“Il poker è la mia vita. A seguire c’è la positività che voglio diffondere nel mondo. Voglio ispirare la gente dando il mio meglio, come hanno fatto Michael Jordan o Tiger Woods.”

Dopo aver cinto al polso il 15° braccialetto della sua carriera, Phil Hellmuth si è lasciato andare ad una meritata e misurata commozione.

Il ragazzone di Madison, che spegnerà 54 candeline tra soli 4 giorni, è infatti riuscito a conquistare un nuovo alloro ai campionati del mondo, allungando sulla leggendaria triade Doyle Brunson, Phil Ivey e Johnny Chan, tutti fermi a 10.

Eppure, nonostante le graduatorie WSOP parlino chiaro, Phil non è e non potrà mai essere un Roger Federer del poker: le qualità di ‘Poker Brat’ non sono mai state in discussione, ma i suoi comportamenti al tavolo e la sua esagerata teatralità – che di certo lo hanno aiutato ad accrescere la sua popolarità – hanno inevitabilmente formato schieramenti di fan ed hater. E i ‘mammasantissima‘ come Jordan di detrattori proprio non ne hanno.

hellmuth twitch

Senza nulla togliere alla grandezza di Hellmuth, diremmo che il paragone più appropriato potrebbe essere quello con alcuni campionissimi dello sport eternamente messi in discussione, quali Tom Brady, LeBron James o Zlatan Ibrahimovich.

Archiviato il complesso parallelo, oggi non possiamo però far altro che tessere le sue lodi: vero, Phil ha giocato 30 anni di WSOP, e negli anni pre Moneymaker si giocava sostanzialmente un altro gioco, ma non possiamo certo fargliene una colpa, anzi. Pur giocando un numero di eventi che sfiora le 4 cifre, Hellmuth è riuscito a non farsi travolgere dall’incedere del tempo, riuscendo a vincere anche nel periodo storico marchiato a fuoco dall’online.

Dal Main Event del 1989, in cui riuscì a sconfiggere il bicampione in carica Johnny Chan diventando a 24 anni il più giovane campione del mondo della storia [record che verrà battuto prima dal 22enne Peter Eastgate nel 2008, poi da Joe Cada nel 2009, ndr.], Hellmuth ha collezionato la bellezza di 137 ITM per oltre 13.075.000$ di vincite alle WSOP (all over the world). Oltre a quel primo storico successo, in tanti ricorderanno la sua vittoria del 2012 al Main WSOPE di Cannes, che gli valsero la cifra più alta mai vinta in un evento (1.022.376€) e il 13° cinturino dorato.

Un giovanissimo Hellmuth durante il Main WSOP 1989

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Questo il suo incredibile palmares alle WSOP:

1989 – $10.000 No Limit Hold’em World Championship $755.000
1992 – $5.000 Limit Hold’em $168.000
1993 – $1.500 No Limit Hold’em $161.400
1993 – $2.500 No Limit Hold’em $173.000
1993 – $5.000 Limit Hold’em $138.000
1997 – $3.000 Pot Limit Hold’em $204.000
2001 – $2.000 No Limit Hold’em $316.550
2003 – $2.500 Limit Hold’em $171.400
2003 – $3.000 No Limit Hold’em $410.860
2006 – $1.000 No Limit Hold’em con rebuy $631.863
2007 – $1.500 No Limit Hold’em $637.254
2012 – $2.500 Seven Card Razz $182.793
2012 – WSOPE €10.450 Main Event No Limit Hold’em €1.022.376
2015 – $10.000 Razz Championship $271.105
2018 – $5,000 No Limit Hold’em $485,082

Hall of Famer dal 2007, Phil è, dati alla mano, il torneista moderno più forte al mondo. E ora non ci resta che scoprire a chi regalerà questo braccialetto, come fatto per tutti gli altri ad eccezione, ovviamente, del primo.

Eppure, come detto in apertura, tutto questo non basta per il titolo di GOAT (Greatest Of All Time) all’unanimità.

Il numero complessivo di eventi giocati, la sequela di batoste ai tavoli cash High Stakes, i pochi acuti in circuiti non-WSOP. E se da un lato i suoi pomposi, pirotecnici – talvolta ridicoli – ingressi al Main Event hanno alimentato la sua fama, anche e soprattutto per chi non mastica poker tutti i giorni, non entusiasmano quel manipoli di colleghi che hanno sempre cercato di concentrarsi sul giocato senza concedere eccentriche stravaganze.

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Tant’è. Prendere o lasciare, come LeBron. Questo è Phil Hellmuth, questo è ‘The Poker Brat”.

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