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il 27 Mag 2023

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La poker face di Phil Ivey durante un incidente aereo con Antonio Esfandiari

La poker face di Phil Ivey durante un incidente aereo con Antonio Esfandiari

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Ma per la legge dei grandi numeri tanto cara a noi pokeristi, viaggia oggi viaggia domani, prima o poi l’intoppo arriva.

Un bell’intoppo, con tanto di perdita di quota e atterraggio di emergenza, è capitato alcuni anni fa ad Antonio Esfandiari mentre volava da New York a Cannes insieme a Phil Ivey e Dan Shak.

‘The magician’ ha raccontato la disavventura in una intervista al portale Card Player. Il bello è che al contrario del giocatore di origine iraniana, a quanto pare Phil Ivey non venne scosso più di tanto dall’accaduto

 

“Uno dei momenti più spaventosi di tutta la mia vita”

“Era il mio primo viaggio con la mia attuale moglie, al tempo avevamo appena iniziato a uscire insieme. Stavamo andando in Europa, eravamo partiti da un paio di ore da New York con destinazione Cannes. Stiamo sorvolando l’Oceano, dopo esserci divertiti un po’ arriva il momento di andare a fare un sonnellino. Abbiamo un letto piccolo e ci sdraiamo”.

Il riposo però viene interrotto bruscamente:

“Tutt’a un tratto sento che l’aereo sta perdendo quota. Inizio a sragionare un po’ perchè queste cose mi preoccupano. Guardo nella cabina di pilotaggio e i piloti stanno pigiando dei bottoni, la hostess arriva e siede nella fila accanto alla nostra. Si allaccia la cintura e posso dire che è assolutamente terrorizzata. Niente di peggio, è terrorizzata”

E il brutto, per Antonio, deve ancora arrivare:

“Mentre sta succedendo tutto questo vengono calate le maschere di ossigeno. Siete mai stati su un volo dove escono le maschere di ossigeno? Non è una bella sensazione. Il capitano ci dice che abbiamo perso la pressione in cabina e che dobbiamo fare un atterraggio di emergenza. In quel momento mi chiedo come possiamo fare un atterraggio di emergenza visto che siamo sull’acqua…”

 

 

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La poker face di Ivey

In tutto questo, racconta Esfandiari, Phil Ivey non si scompone di una virgola:

“Guardo intorno e c’è Phil Ivey su un altro letto. Si alza, zero emozioni, ma proprio zero, di nessun tipo. Si mette la maschera dell’ossigeno e poi siede come se niente di particolare stesse succedendo. Non potevo credere quanto fosse calmo, era impressionante”

A fronte della paura provata personalment, Esfandiari non riesce proprio a capacitarsi del sangue freddo del collega:

“E’ stato di gran lunga uno dei momenti più spaventosi di tutta la mia vita. Shak è stato grande, ma definitivamente non è una delle persone più calme e posate quando succedono cose di questo tipo durante un volo. Non dico che abbia dato di matto ma neanche lontanamente si è avvicinato a Ivey. Ivey era super stoico, nessun movimento, neanche un grammo di preoccupazione sulla sua faccia”

 

 

Tutto è bene quel che finisce bene

Oltre alla sbalorditiva calma di Ivey, Esfandiari ha un altro pensiero per la testa in quegli attimi concitati:

“In quel momento penso solo che non ho ancora detto alla mia fidanzata che la amo e non so se avrò più l’occasione di farlo. Si sveglia che sta totalmente bene”.

Ma la disavventura per fortuna dei tre giocatori e della neo-fidanzata di Esfandiari finisce bene. E anzi diventa l’occasione per visitare uno dei posti da vedere almeno una volta nella vita.

“L’aereo si abbassa a 15 mila piedi, la pressione in cabina risale e facciamo un atterraggio d’emergenza in Islanda. Restiamo lì per quattro-cinque ore finchè non ci inviano un altro aereo. Ne approfittiamo per fare un salto alla Blue Lagoon, che è un posto da vedere almeno una volta nella vita, assolutamente stupendo. Poi prendiamo un altro aereo e arriviamo in Francia.”

blue lagoon

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