Tuesday, Oct. 8, 2024

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il 9 Feb 2021

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Doug Polk analizza il gioco di Negreanu: voto B+, ma non bluffa abbastanza

Doug Polk analizza il gioco di Negreanu: voto B+, ma non bluffa abbastanza

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Si è appena conclusa la sfida dell’anno, quella tra Doug Polk e Daniel Negreanu, che ha visto il primo uscire vincitore con un profit di oltre $1.200.000 in 25.000 mani giocate.

Daniel, lo sappiamo, è una delle leggende del giochino, ma già dall’inizio le quote lo davano come sfavorito, visto che Polk è (è stato, prima di ritirarsi) uno dei migliori giocatori al mondo di Heads-Up No Limit cash online.

La sconfitta di Daniel quindi non è arrivata a sorpresa. Ma la sorpresa è che dopo tutti i litigi, sembra che ora tra i due regnino pace e armonia, e che addirittura non si sono risparmiati i complimenti a vicenda.

Nonostante i continui troll, di recente Polk ha anche pubblicato un video dove analizza il gioco di Negreanu nei dettagli, rivelando i suoi veri pensieri sulle skill e sui leak di Kid Poker. Quindi se volete affrontare Daniel in un Heads Up, leggete quello che ha da dire l’americano sul suo storico rivale.

Ottimo Negreanu, considerando il background

“Voglio cominciare dicendo questo: molta gente ha visto Daniel perdere un sacco di buy-in contro di me, e ha pensato che probabilmente non sia così bravo in HU. Io credo davvero che Negreanu abbia giocato eccezionalmente bene per quello che mi aspettavo conoscendo il suo background. 

L’Heads Up è una disciplina completamente diversa, devi giocare una gran quantità di mani, sei spesso in situazioni difficili, devi aggredire costantemente, saper bilanciare i bluff. Non credo che sia stato propriamente preparato a questo livello di scontri, penso che passare dai tornei live al cash Heads-Up non sia un salto facile da fare, ma penso che abbia giocato eccezionalmente bene per l’esperienza che aveva in questo format. Tutto sommato ho trovato il suo gioco quantomeno solido sotto molti punti di vista. “

B+, ma troppo conservativo

“Penso che la cosa che più lo abbia frenato per i primi 2/3 della challenge sia stato il suo gioco troppo conservativo per quanto riguarda essere pronto a giocarsi tutti i soldi. Credo che abbia giocato molto meglio quando si è reso conto che questa cosa gli avrebbe impedito di vincere e ha cominciato a giocare più aggressivamente, mettermi in difficoltà in molti spot.

Tutto considerato, il voto che gli darei è un B/B+. Penso che Daniel potrebbe battere chiunque non sia un esperto di HU NL, ma chi gioca questa specialità per lavoro ha edge su di lui. Ha comunque fatto un salto enorme dal suo background di tornei live ed è una cosa che va ammirata. “

Un problema di frequenze

Penso che in questa challenge le sue frequenze di call siano state più vicine all’ottimale rispetto alle sue frequenze di bluff. Diciamo che ha uno stile dove preferisce fare dei call più light che bluffare più light. 

Non è familiare con lo scenario. Soprattutto verso la metà della challenge non bluffava abbastanza, non era abbastanza aggressivo nel corso della mano. Certo, prendeva alcuni spot dove sapeva di poter bluffare, ma non era abbastanza aggressivo in maniera consistente in molte diverse situazioni dove credo che avrebbe dovuto esserlo per poter vincere. 

Se non bluffi abbastanza c’è un altro effetto secondario: quando checka è più debole. Anche se mi chiama più light, riceverà comunque molti bluff perché ha troppe mani deboli, quindi i bluff del mio range si realizzeranno troppo spesso. “

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Non perdere a volte è un errore

L’apice di questa cosa si è fatta vedere a metà challenge, dove non è mai stato stackato per un paio di migliaia di mani, e questa cosa non dovrebbe mai succedere, perché indica che gioca solo con mani troppo forti.

Mi domando se la challenge sarebbe stata più combattuta se avesse giocato da subito più aggressivo (prima di aggiustare il suo gioco). Credo che probabilmente sì, anche se ovviamente ci sono altri problemi che derivano dal giocare più loose e aggressivo, non so quanti errori del genere ho fatto io, ma sicuramente sarebbe stato più competitivo se non avesse cercato a tutti i costi di trovare solo i bluff giusti.

So che sembra controintuitivo non voler giocare bluff scemi ma solo buoni bluff. Suona perfetto, ma il problema è che il poker è un gioco complicato, e se giochi solo il bluff che va sicuramente a segno senza rischi, allora non blufferai abbastanza. Neanche io vado matto per certi bluff in certi spot, ma li faccio perché voglio mantenere le frequenze bilanciate. 

La sua capacità di leggere le situazioni e fare dei call corretti si aggira attorno al B+/A-, mentre la sua capacità di bluffare B-/C+, magari verso la fine della challenge un po’ di più.”

 

Per vedere nel dettaglio e nelle specifiche situazioni l’analisi di Polk verso il gioco di Negreanu, lasciamo qui sotto il video integrale. Buona visione e buon freecoaching!

 

 

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