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il 28 Dic 2013

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Chris Moorman: ‘Sammartino alle WSOP mi ha lasciato un sapore amaro…’

Chris Moorman: ‘Sammartino alle WSOP mi ha lasciato un sapore amaro…’

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I veri grinder non si fermano mai, o quasi. Succede per i regular del ‘.it’, figurarsi quali possano essere i ritmi del giocatore online più vincente di sempre dell’intero globo terracqueo, almeno a livello di tornei multitavolo.

Per intervistare ‘Mr. Ten Millions’, Chris Moorman, abbiamo dunque approfittato della pausa natalizia che si è preso dal grinding per stare in famiglia. Ecco l’esclusiva chiacchierata che ci ha concesso.

IPC: I nostri fan Facebook sono curiosi di sapere come hai iniziato a giocare: sei partito dai microlimiti?

C.M.: Ho iniziato per divertimento all’università assieme agli amici. Organizzammo un freeroll online tra noi, arrivai secondo per 120$. Da allora iniziai a giocare sit’n’go per poi passare velocemente al cash game, che giocai per i seguenti 18 mesi con ottimi risultati. Ho scelto i tornei multitavolo come main game nel 2006.

IPC: C’è stato un torneo o un evento in particolare che ha dato una svolta alla tua carriera di poker pro?

C.M.: Quando finii l’università parlai ai miei genitori del poker: mio padre mi dette sei mesi di tempo per vedere dove potessi arrivare col gioco. Si annotò il mio budget di partenza e quando tornai da lui alla scadenza pattuita, avendo fatto molto bene, insistette affinché gli insegnassi a giocare! Nessun torneo in particolare, piuttosto fu importante quando iniziai a parlare online con David Gent. Mi aiutò molto nel gioco, specialmente nel cash game, e cominciai ad approcciarmi al texas hold’em in maniera totalmente diversa.

IPC: Qual è il giocatore più forte che hai affrontato online?

C.M.: Giocando negli ultimi anni prevalentemente mtt, posso giudicare solo gli specialisti di tornei multitavolo. Se devo fare un nome dico Steve ‘Gboro780’ Gross: quando mi trovo in una mano contro di lui, semplicemente, non so mai se sono buono o no.

IPC: In quale parte del gioco senti di avere più edge sugli avversari?

C.M.: Sono a mio agio quando capisco, a seconda della texture del board, se è conveniente sparare tre pallottole in bluff o semplicemente check/foldare la mia mano. Capisco bene anche quali sono gli avversari che potrebbero hero-callarmi e quali, invece, foldare la propria mano a fronte di una scary card.

IPC: Hai giocato decine di migliaia di mtt: qual è il segreto per trovare le motivazioni giuste all’inizio di una nuova sessione?

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C.M.: Semplicemente mi piace giocare, nessun segreto quindi. All’inizio di ogni sessione penso a come poter migliorare il mio gioco e cerco di esprimermi al meglio, non dimenticando di divertirmi. 

IPC: Il poker è in continua evoluzione: quali accorgimenti serviranno nel 2014 per mantenersi vincenti?

C.M.: Sarà sempre più difficile praticare uno stile loose-aggressive perché, se fino a qualche anno fa si veniva rilanciati solo con mani premium, oggi ci sono tanti giocatori capaci di aggredirti anche in bianco o quasi. Per questo motivo tutto si è fatto più complicato e imprevedibile.

IPC: Conosci la scena pokeristica italiana? C’è qualcuno che stimi in particolare?

C.M.: Non conosco molto il poker italiano, non ho mai giocato su Pokerstars.it. Ho grande rispetto per Dario Minieri e Luca Pagano, soprattutto per quello che hanno fatto in carriera. E’ divertente giocare con Dario perchè al tavolo non ha mai paura. Luca fa parte del circuito da tantissimo tempo e ha un record straordinario nei tornei EPT.

IPC: Quest’estate, al 6-max 5.000$ delle WSOP, sei stato eliminato da Dario Sammartino: ricordi quella mano? Dario ti ha fatto arrabbiare?

C.M.: La ricordo bene, quella mano mi ha lasciato un sapore amaro. Eravamo vicini alla bolla e tribettai il raise di Dario con coppia di assi, lui chiamò. Finimmo ai resti al turn, su un board con tre quadri e Q high: lui aveva chiuso colore con 7-3, io avevo comunque l’asso di quadri. Non mi infastidii perché mi aveva scoppiato gli assi con 7-3 suited, ma perché non voleva mostrare la sua mano dopo il mio call. Non c’era particolare history tra noi, dunque non c’era alcun motivo per slowrollarmi in quella fase cruciale del torneo (ndr, Dario Sammartino ha precisato che il suo non è stato uno slowroll ma solo un gesto istintivo per far girare prima all’avversario).

IPC: Hai vinto oltre dieci milioni di dollari online: quali sono i tuoi obiettivi per il 2014?

C.M.: Avendo completato molti dei miei obiettivi online nel 2013, mi concentrerò sui live. Vorrei tanto vincere un titolo major, so che sarà difficile, ma quello che farò sarà dare il 100% sperando per far diventare il mio sogno realtà.

 

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