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Strategia

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il 12 Ago 2015

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Cash game tips – Come costruire un range di check-raise

Cash game tips – Come costruire un range di check-raise

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Dopo il discorso generale sulle migliori strategie di check-raise al flop da utilizzare nei diversi livelli, oggi entreremo nello specifico, prendendo in considerazione due diverse tipologie di flop.

La dinamica preflop è sempre la stessa: siamo sul Big Blind, abbiamo uno stack di 100bb e chiamiamo un’apertura 2x del Bottone, quello che abbiamo in mano è poco importante, analizzeremo lo spot basandoci sull’intero range.

PRIMO SCENARIO

Flop 3 5 9. Dopo il nostro check l’avversario va in continuation bet per un importo pari al 50% del piatto. Quali sono i fattori più importanti da considerare per decidere come agire?

  • E’ un flop più favorevole per il nostro range o per quello avversario?

  • La nostra mano ha bisogno di protection?

  • Quante combinazioni di valore abbiamo nel nostro check-raising range?

  • Quali sono le tendenze post-flop del giocatore sul bottone?

Su un flop poco connesso come quello che stiamo analizzando le risposte sono abbastanza intuitive.

Le combinazioni nut, ovvero le 9 combinazione di set, sono presenti sia nel nostro range che in quello di oppo. Il nostro avversario ha però tutte le overpair, mentre noi le avremmo quasi sempre 3bettate preflop. Per quanto riguarda le doppie coppie dipende molto dal tipo di player contro cui stiamo giocando. Le combinazioni offsuited non dovrebbe aprirle mentre potrebbe provare uno steal con 35s e 95s.

Dopo aver realizzato che abbiamo un marcato svantaggio di range (che potrebbe già farci propendere per non avere un check-raising range), dobbiamo proseguire con la nostra analisi.

Le combinazioni che potremmo check-raisare per valore puro sono esclusivamente i set ma così facendo indeboliremmo molto il nostro check-calling range, rendendo profittevole per il nostro avversario 3barrellare molto largo per farci foldare su tre strade il nostro mid-value.

In linea generale è il classico flop in cui la scelta migliore è senza dubbio quella di non avere check-raising rangespostando l’aggressione sulle strade successive (sul turn che apre dei progetti pericolosi, per esempio un 8 di picche), o addirittura, in caso di turn safe (per esempio un K di fiori), sul river, lasciando aperta al nostro avversario la possibilità di bluffare sulle carte più scary per il nostro percepito.

SECONDO SCENARIO

Flop 6 8 9. Dopo il nostro check il Bottone decide di fare una continuation bet pari al 65% del piatto. Cosa cambia rispetto alla situazione precedente?

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Salta subito all’occhio che il flop è decisamente più coordinato ci sono già due scale chiuse possibili (75 e T7), c’è un progetto di colore, vari progetti di scala e tutte le doppie coppie sono presenti sia nel nostro range che in quello avversario.

Mani molto forti come T7, 89 o set di 6 hanno bisogno di grande protection ed è per questo che lo slowplay su questo tipo di board non è spesso la scelta con valore atteso più positivo.

Non resta che analizzare il giusto bilanciamento tra valore e bluff sui flop dove vogliamo check-raisare.

FLOP 1

Se decidiamo, per qualche motivo, di avere un check-raising range su questo tipo di flop, la scelta migliore è polarizzarci molto tra nut e air, includendo mani troppo deboli per check-callare fuori posizione, ma con una buona barrelling equity su turn e river. Una buona mano da bluffare potrebbe essere QJ con backdoor flushdraw. Check-callare Qhigh è probabilmente troppo marginale, abbiamo già molta fold equity al flop e facciamo passare mani che ci crashano come KQ. Se veniamo chiamati abbiamo comunque due overcard e possiamo ribettare al turn tutte le carte che ci danno equity ovvero, nel caso avessimo per esempio QJhh, potremmo ribettare tutti i cuori, i dieci, gli 8 e i K, con la possibilità di migliorare river o di puntare in bluff su runout favorevoli.

FLOP 2

Per bilanciare le numerose combinazioni nut che vogliamo raisare per value e protection (T7, 75, 66 , 88, 99) possiamo aggiungere, al contrario che nel primo esempio, delle mani con grande equity con cui siamo disposti ad andare all in già al flop. Tra queste sono sicuramente comprese mani come JThh, A9hh, 7xhh etc.

Possiamo inoltre aggiungere qualche bluff con backdoor, preferibilmente nut e che blockeri qualche doppia o set. Una buona candidata potrebbe essere A6ss.

In entrambi gli scenari la variabile che ci farà propendere per un bilanciamento del check-raise spostato più sul value che sul bluff, o viceversa, sarà lo stile di gioco del nostro avversario: contro un giocatore calling station limiteremo al massimo i bluff con poca equity e tenderemo ad ingrandire il piatto solamente con punti chiusi o combodraw. Contro player più conservativi invece, che avranno probabilmente un basso WTSD, potremmo provare ad aggredire di più con mani marginali per metterli in difficoltà su più street.

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