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il 27 Giu 2019

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La giornata da bomber di Riccardo Trevisani ai Campionati del Mondo di Poker: il racconto da Las Vegas

La giornata da bomber di Riccardo Trevisani ai Campionati del Mondo di Poker: il racconto da Las Vegas

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Ma come si fa a dormire dopo un Day2 così? Sono nei corridoi dell’Aria a passeggiare come un fesso perché il mio compagno di stanza sta dormendo e l’adrenalina è ancora in circolo.

Comincia così la nostra breve chiacchierata con Riccardo Trevisani, la cui voce delizia da anni gli appassionati di calcio nostrani e che, complice la pausa estiva del nostro campionato, si trova a vestire i panni del poker player a caccia di un sogno proibito, o quasi…

Riccardo infatti, è alla terza giornata di gioco dell’evento DeepStack  da 600$ d’iscrizione delle World Series of Poker, i campionati del mondo che si giocano a Las Vegas. Il giornalista Sky occupa la quarta posizione in classifica su 83 giocatori degli oltre seimila che si sono schierati ai blocchi di partenza.

 

C’è sempre una prima volta

Non ho mai fatto un Day2 a Las Vegas e il passaggio dal non fare nemmeno un Day2 a raggiungere il Day3, a livello emotivo, è quantomai brusco. E io non sono certo il tipo che dice ‘Ma sì, sticazzi ho fatto Day3’

Perché questo è quanto, abbiamo un 1,18% di possibilità di vincere un braccialetto. Prima del DeepStack ho fatto il Monster Stack dove mi hanno scoppiato sia le Dame che i Kappa…Con delle belle mani tra l’altro, A-10 prima e 6-7 poi.

Visto il colpo che ti ha mandato in orbita nel count, A-10 contro J-J, possiamo dire che il vento è cambiato…

E’ stato il primo colpo da peggio che ho vinto in 7 giorni, ma soprattutto è stata una giornata in cui ho vinto 7 showdown su 8. E la vita è bella con 7 showdown su 8.

Oggi è filato tutto liscio, ho vinto anche degli showdown stupidi con avversari che avevano 3 bui: tipo 3-3 vs A-4 con lui che prende il 4 al flop e io che con flush draw penso “Tanto casca cuori”. Ho pure gridato “Hearts!”, ed è cascato.

riccardo-trevisani

Il tavolo finale non è più un miraggio, ma sappiamo che sei uno piuttosto scaramantico…

Assolutamente! La verità, oggi non mi sentivo in grado di giocare e invece ho giocato il mio miglior torneo della vita. Non ho mai rischiato di uscire, mi son preso tre rischi di cui due calcolati e uno un po’ a caso…

Perché non posso pensare che a bui 25/50K uno limpa due Jack da in mezzo a una strada. Quindi ho messo tutte le chip dentro convinto che foldassero, perché in genere li vedevo limpare con mani come 2-2, 3-3, 4-4, J-10, questa roba qua.

Insomma, i tre limper limpano e io vado all-in: “Tanto il più alto ha 2 milioni e io ne ho quasi il doppio”, questo è stato il concetto. E invece ‘sto strxxxx mi gira J-J. Poi ha fatto un cinema…Si è alzato, s’è messo lo zaino, s’è infilato il giubbotto, si è riseduto, ha contato che fiches, si è rialzato. Alla fine ha detto: “I’m going!”

“I’m going dove”, ho pensato io. “I’m going all-in!”

“Ah, ok”. Le ha messe dentro e lì volevo morire perché ero certo di partire da sotto. La cosa migliore che potevo sperare mi girasse era 9-9. Ha girato i Jack. Il dealer poi non era di quelli che stendono le carte, ma di quelli che prendono le prime tre e mettono la prima faccia all’aria. Solo che quella a faccetta era un Asso di cuori. Molto divertente 🙂

Turn e river quanto sono durati a livello di tempo percepito?

Il river poco, il turn tanto. Quattro e tre son cascati. Ma già da quando ho visto l’Asso a faccetta ho pensato “Tanto oggi non li perdo gli showdown, quindi attaccatevi al…!” Insomma, tre milioni e mezzo più due fa cinque e mezzo, ed è lo stack con cui ho chiuso alla fine.

Che ti ha detto il tuo amico (e mentore) Marco Bognanni?

E’ pure venuto dopo cena a fare il tifo, qualche consiglio…Ma lui domani giocherà il Colossus. Diciamo che il vero coaching è stato fatto da anni. Nel poker c’è una questione inerente al talento che secondo me è innata: sentire il flow della partita, capire quando le persone bluffano. 

Oggi per esempio, ho chiamato due volte uno con Kappa alta ed ero buono in entrambi i casi. Nel senso, chiamare due volte uno da meglio con Kappa alta…Sono gioie che nemmeno un braccialetto ti può dare, non lo si può spiegare.

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Oppure un’altra mano in cui uno mi ha 3-bettato con 9-9 e io gli ho fatto passare le sue con 2-2, mettendogli resto. Questo ha foldato e m’ha detto “It’s a good fold”. Io non ho resistito e gli ho girato 2-2 per farlo impazzire, infatti è uscito la mano dopo A-K vs A-Q. Sculato, tra l’altro!

 

A lezione di self-confidence

Quando gioco mi sento sempre in difetto, vedo sempre che “me se magnano”. Di solito arriva il ragazzetto col cappello e gli occhiali che mi rompe le ossa, mi rendo conto di non essere il governatore del tavolo come può essere al circoletto o come può capitare con field ridicoli.

Oggi, che il field non era più ridicolo, con gente come Ryan Reiss che gioca 50 eventi a WSOP, sono riuscito a non andare in difficoltà. In difficoltà mentale intendo, ed è una cosa rarissima per me.

In genere comincio a soffrire quando sento che non comando più la partita, nel senso che fondamentalmente non sono io a decidere quello che succede al tavolo. Poi lasciamo stare che non lo decido uguale, sta di fatto che oggi, quando parlavo io, gli altri se la facevano sotto.

E questo ha giocato a mio favore . E’ stato veramente bello, non ho mai avuto l’impressione di sentirmi il fesso di turno come in altre circostanze, dove per esempio apro e vedo quello che ce l’ha stampato in faccia: “E mo’ 3-bettiamo lo scemo…”

E invece, per una volta, sei stato te il bullo della situazione…

Avevo un paio di ragazzi palesemente più bravi di me al tavolo, i tipici grinder online perfetti nelle size, nella velocità. I classici nerd diciamo, ma invece che fargli la guerra c’ho fatto amicizia.

Vuoi perché le prime tre ore ho giocato due mani in tutto, visto che sapevo di esser capitato in un tavolo che non si sarebbe rotto e ho ben pensato di crearmi un’immagine, ma ho passato la giornata a foldare.

Dalle 4 alle 7 avrò giocato due mani, K-K e A-Q. Una volta creata quell’immagine, anche quando tribettavo un po’ piu largo non si giocava. E questo è fin troppo vantaggioso.

Parliamo della felpa del Borussia, con quel BVB ben in evidenza: forse un’allusione alle tue skill in blind war?

Mi faceva ridere l’affinità pokeristica e poi il Borussia è la mia squadra preferita in Germania…

Dicci la verità, quanto hai dormito in questi giorni?

Ieri sono andato a dormire alle 3 e, nonostante la sveglia fosse alle 12.20, mi sono segliato alle sette. Quindi sono sveglio praticamente da 24 ore e credo che in questo momento potrei correre la maratona di New York.

Ma è proprio questo il bello, no?

Ve lo dico: in questo momento, a me, non interessa nulla più di quanto mi freghi di questa cosa che sto facendo qui. Vivo cinquanta settimane a farmi il culo per le emozioni che mi danno queste due!

 

Photo Credits: Pokernews

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