Sempre la solita storia…

Ultimamente mi ritrovo sempre a scrivere in qualche sperduta camera d’albergo. Ma non ci sono più birre vuote a coprire il pavimento, nè un odore malsano di sigarette nella stanza.

C’è un cuscino pulito spesso o troppo sottile o troppo soffice. C’è un letto pulito spesso o troppo duro o troppo molle. C’è una televisione che trasmette altri canali in lingue diverse. Una doppia tenda per non far passare il sole. Una doccia per lavare via gli odori. Un armadio sempre vuoto.

E uno strano vecchio personaggio che batte sui tasti di un computer.

Anche le parole che escono non sono più le stesse. Abbandonati i racconti di sbronze colossali, abbandonate le storie fuori dagli schemi. Forse perse per sempre. Forse solo accantonate. Forse solo dimenticate.

In un cerchio di mondo che varia dai 500 metri a qualche chilometro c’è sempre un casinò. Ci sono sempre giocatori di poker e molto probabilmente anche un buon numero di puttane.

Di certo più giocatori e puttane che scrittori.

Abbastanza ovvio quindi che mi senta solo. Come è ovvio che spero questo battere incessante di tasti non mi porti davvero a scrivere qualcosa che riguarda il poker.

Ho sempre detto che quello che mi affascina di questo gioco è la possibilità di avere a che fare con le più diverse persone che questa terra può dare. E ho sempre detto che proprio questa mia innata passione nello sviscerare gli animi umani è il principio fondamentale che mi tiene ancorato a questa vita malgrado i tanti sacrifici.

Ma questo mondo del poker è un idra che ti avvolge, e non si tagliano mai abbastanza teste.

Diventa sempre più difficile distinguere i pensieri puri, quelli che nascono dal mio profondo e sono fatti della materia che comporrà il mio futuro, a quelli effimeri che portano soltanto l’arrivare a fine pagina per un articolo pagato da un portale, per un post su qualche blog, per una finestra con su scritto il mio nome.

C’è chi dice che sta scemando l’interesse per il poker, chi specificando che in realtà sta solo scemando l’interesse per le stronzate che riguardano il poker. Tra cui quell’infinito numero di articoli che riempiono pagine e pagine di siti online (probabilmente alcuni anche miei) senza raccontare nulla.

Che poi già la maggior parte dei giocatori non è che abbia scritto nella carta d’identità “assiduo ed intelligente lettore”.

Ecco allora che tra mille articoli vai a vedere quelli più letti e salta fuori che i più seguiti sono quelli dove si parla di Figa (strano, non capita mai…), dove si parla male o malissimo di qualcuno (della serie purchè se ne parli…) o quelli dove per un motivo o per l’altro scattano “flame” assurdi che coinvolgono interessati, spettatori, bimbominkia che hanno bisogno di dar fiato ai polmoni, o detentori di verità assolute che ci illuminano spesso con la loro eterna coscienza.

E quando a penso a tutto questo, nella mia camera d’albergo con le lenzuola pulite e l’aria che sa di detergente (ancora per poco), mi dico che non ce l’ho fatta nemmeno questa volta.

Invece di raccontare una nuova bella storia, sono finito ancora a parlare di poker.

Che palle.

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