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il 6 Feb 2014

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Dario Sammartino prende casa a Nova Gorica: “Lo Stato non mi permette di restare in Italia!”

Dario Sammartino prende casa a Nova Gorica: “Lo Stato non mi permette di restare in Italia!”

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Questa volta è un po’ diverso. Sì, perché il trasferimento di Dario Sammartino in Slovenia, più che una scelta legata alla volontà di grindare su punto com, pare avere ragioni più complesse.

Il player partenopeo ha infatti rivelato di sentirsi “costretto” a prendere questa decisione vista l’impossibilità di vivere e lavorare come professional poker player nel nostro Paese.

Pochi minuti fa, abbiamo parlato al telefono con il player italiano dell’anno che, senza peli sulla lingua, ha spiegato i motivi del trasloco a Nova Gorica:

“Ho già preso casa. La tassazione che richiede lo Stato italiano ad un giocatore che va all’estero per giocare tornei di poker live è una vera e propria estorsione legalizzata. Non potendo scalare buy-in e detrarre alcuna spesa relativa alla trasferta, per assurdo, se si vince qualcosa, si rischia di rendere indietro più di quanto si è guadagnato. C’è un’ignoranza dilagante e lo Stato non si interessa affatto di approfondire la questione, semplicemente perché gli fa comodo così e vuole solamente lucrare sul nostro lavoro. E’ impossibile restare a vivere in Italia, non voglio essere truffato dallo Stato.”

Dario segue così la strada di tanti altre colleghi che per svariate ragioni hanno deciso di emigrare. La scelta di Nova Gorica è stata dettata dalla comodità:

“Ho scelto la Slovenia perché è la meta più comoda. Io amo Napoli e ho tantissimi affetti nella mia città. Da qua impiego solamente un’ora di volo e posso tornare quando voglio. Inoltre a Gorica sono stato già diverse volte e conosco meglio il posto rispetto a Londra, Malta o altre eventuali mete. Inoltre sarò a due passi anche da tutti i casinò del Nord Italia quindi è decisamente la scelta +ev…”

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Il campione campano raggiunge dunque un altro big di casa nostra: come ben saprete anche Rocco Palumbo, da ormai oltre un anno ha preso residenza a Portorose, per cimentarsi quotidianamente contro avversari di ogni nazionalità e scoprire sulla propria pelle quanto possa essere duro o gratificante giocare sulle piattaforme proibite in Italia.

Oltre le ragioni “politiche” di questo trasloco, Dario non nega di essere eccitato all’idea di confrontarsi con il field del punto com che, a differenza di quando detto ieri da Donato “wawa” De Bonis, è a suo avviso ancora anni luce avanti:

“Il divario che c’è tra noi e gli altri è ancora abissale. Italiani, francesi e spagnoli, limitati dai mercati interni, vivono ogni giorno all’interno di una nicchia che non permette alcuna crescita. Nei primi tempi sarà piuttosto dura: dovrò impegnarmi al massimo per prendere le misure sui range ‘stranieri’. Comunque non sono certo intimidito, anche perché, grazie ai tanti live disputati, conosco già diversi player europei e il loro stile di gioco. Con ogni probabilità mi concentrerò prevalentemente sul cash game di Pokerstars.com, fiducioso e convinto di riuscire ad adattarmi al più presto e iniziare alla grande questa nuova avventura.”

 

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