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il 19 Mar 2014

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Lepore, Genovesi e Gabrieli promuovono lo ‘shot clock’ a pieni voti!

Lepore, Genovesi e Gabrieli promuovono lo ‘shot clock’ a pieni voti!

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E’ uno degli argomenti più caldi dell’ultimo periodo: lo shot clock sembra infatti essere un’idea sempre più concreta e, dopo essere stata testato al Super High Roller dell’Aussie Millions, potrebbe sbarcare a breve anche in Italia.

Introdurre lo shot clock significherebbe, in parole povere, stimolare i players a velocizzare il gioco dando loro a disposizione un determinato periodo di tempo per fare la propria scelta. Il gioco andrebbe dunque a ricalcare, per certi versi, l’impronta del poker online nel quale, come ben saprete, abbiamo solitamente una manciata di secondi per decidere come giocare la nostra mano.

Durante il WPT di Venezia, terminato con il trionfo di Andrea Dato su Sam Trickett, avevamo sollecitato il Tournament Director del torneo, Christian Scalzi, sulla questione: “L’unica titubanza deriva solamente dal come applicare al meglio lo shot clock: le fasi di un torneo sono diverse e, probabilmente, i giocatori necessitano di un tempo maggiore in alcuni momenti“.

Dopo avervi rivelato i (discordanti) pareri di alcuni top player mondiali, quest’oggi abbiamo interpellato alcuni regular del circuito live italiano e pare che siano tutti sostanzialmente favorevoli ad accelerare l’action ai tavoli.

Il primo a rivelarci il suo punto di vista è il Team pro di Sisal Poker, Gabriele Lepore: “Magari! In Italia la gente ci pensa veramente troppo, certi players fanno ‘hollywooding’ ogni mano. Altri, invece, non mancano di dare la propria spiegazione tecnica durante la mano per spiegare (?!) all’avversario il motivo per cui al river sta chiamando con terza coppia. L’apice di questo perpetuo tanking lo si raggiunge prima del hand-to-hand pre bolla quando tutti meditano veramente infinito…”

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Essendo cresciuto con il poker online, Galb non ha dunque alcun dubbio: “Meno tempo danno meglio e’ visto che io il 95% delle scelte le faccio entro cinque secondi, anzi, spesso le ho già ben chiare in base all’action che c’è stata fino a quel momento. Alla fine chiunque sia abituato a giocare tanti tavoli online ci impiega un attimo a decidere. Fatta eccezione per qualche spot ‘anomalo’, userei il time bank perché sono distratto con il telefonino o stupidaggini simili. Sicuramente lascerei più spazio di ‘pensiero’ in un final table.”

Dello stesso avviso anche Jackson “DJackMpkr” Genovesi, altro animale da “scrivania” che si dichiara pienamente a favore dello shot clock: “Sono super favorevole. Un minuto basta e avanza, forse meno. Magari darei la possibilità di avere tre richieste di time aggiuntivo al giorno, ma sicuramente bisogna provare a fare qualcosa per velocizzare l’action dei tornei live in Italia. Io non capisco: ormai lo sanno tutti che è un giochino dove bisogna rubare, quindi se ci stai provando e ti beccano, amen, mica bisogna salvare la faccia e fingere di foldare chissà cosa ogni volta! Concederei un extra time solamente nei casi in cui ci si gioca tutto lo stack. Abolirei invece lo shot clock per il final table: in fondo si è rimasti solamente in 8-9 giocatori e si gioca per i soldi veri. In quel caso è giusto pensarci quanto si vuole.”

Ivan “MrBluff234” Gabrieli concorda pienamente con i colleghi, ma aggiunge un interessante appunto personale: “Credo che lo shot clock sia un’ottima miglioria per il poker live; chiaramente, essendo io abituato all’online, non posso che esserne a favore. Tuttavia ci sono cose più importanti che dovrebbero essere modificate per ridare un forte impulso al movimento del poker in Italia. Nuove formule, nuove strutture, di preciso non saprei. Lo shot clock migliorerebbe sicuramente la giocabilità di un torneo ma non credo possa essere quell’elemento nuovo che cambi chissà quanto la situazione: servono facce nuove, dobbiamo tornare a dare vigore al gioco: è questo ciò di cui abbiamo davvero bisogno oggi…”

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