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il 21 Ott 2014

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“Cause vinte senza appello, rimborsi e risarcimenti!” Gli effetti di una sentenza positiva della Corte per Max Rosa

“Cause vinte senza appello, rimborsi e risarcimenti!” Gli effetti di una sentenza positiva della Corte per Max Rosa

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Mancano davvero poche ore al pronunciamento della Corte di Giustizia europea sulle ordinanze di rinvio a giudizio emesse nel 2013 dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma che, accogliendo le eccezioni pregiudiziali di Cristiano Blanco e un altro poker pro romano, ha sottoposto la metodologia di tassazione della Direttiva All-In al vaglio della Corte.

La CTP di Roma ha già autonomamente constatato come la tassazione italiana in materia sia palesemente discriminatoria ma, nel contempo, ha chiesto alla Corte di Giustizia se tale discriminazione si possa ritenere giustificata da motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza o sanità pubblica.

L’Avvocato Max Rosa, uno dei difensori dei due poker pro, spiega l’importanza della sentenza attesa per la mattinata di domani intorno alle 10.30. Gli effetti potrebbero essere davvero dirompenti:

“Se il giudice di Lussemburgo affermerà, come sostenuto dalla difesa dei giocatori italiani, e come altresì condiviso in seno alla stessa causa dalla Commissione Europea nelle proprie Osservazioni scritte, che l’articolo 56 TFUE osta ad una legislazione, come quella italiana, che assoggetti a imposta sul reddito le vincite conseguite in case da gioco stabilite in altri Stati membri, e che al contrario non assoggetti alla stessa imposta le vincite conseguite in case da gioco stabilite in Italia, il Progetto ALL-IN sarà ufficialmente e definitivamente messo FUORI LEGGE, almeno per quanto concerne le somme percepite all’interno dell’Unione Europea”.

Rosa spiega perché la decisione della Corte potrebbe segnare il corso delle cose:

“Le decisioni della Corte di Giustizia sono VINCOLANTI per le Pubbliche Amministrazioni e per i Giudici nazionali, che sono obbligati a risolvere le cause loro sottoposte conformemente alle decisioni stesse e ai principi in esse contenuti. La Sentenza di domani, quindi, non determinerà solo l’esito del giudizio della CTP di Roma nella propria causa, ma vincolerà egualmente tutti gli altri giudici nazionali, sia italiani che del resto d’Europa, ai quali venga sottoposto un problema simile”.

In parole povere, se la Corte dovesse far sue le posizioni già espresse da diverse Commissioni Tributarie italiane oltre che dalla Commissione europea, il castello eretto da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate verrebbe raso al suolo in modo definitivo e univoco. I danneggiati potrebbero rivalersi in diversi modi:

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“Se la Sentenza sposerà le ragioni difensive il Progetto ALL-IN verrebbe raso al suolo, le cause pendenti verrebbero vinte in sequenza, senza possibilità di appello, e chi ha versato spontaneamente le imposte sulle vincite estere, entro determinati limiti temporali, potrà chiederne il rimborso all’Agenzia delle Entrate. E c’è di più: se la decisione, come io spero, evidenzierà la gravità di una violazione, commessa ab origine dall’Amministrazione Finanziaria italiana e recidivamente portata avanti dalla stessa, ci sarebbe ampio spazio per azioni risarcitorie in sede civile”.

D’altro canto un eventuale pronunciamento contrario avrebbe le sembianze di una vera e propria catastrofe:

“Viceversa, se la decisione fosse sfavorevole, ci troveremo di fronte a una strada in salita, perché non solo cadrebbe uno dei motivi di difesa da me ritenuti più incisivi e su cui ho sempre puntato moltissimo, ma verrebbe meno quella tutela sovranazionale che, da gran malfidente quale sono, mi fa sentire molto più sereno nello svolgimento del mio lavoro sul suolo italiano”.

Domattina sapremo tutto.

 

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