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il 3 Dic 2015

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L’Italia sigla un accordo europeo per la cooperazione in materia di gambling: primo passo verso la liquidità condivisa?

L’Italia sigla un accordo europeo per la cooperazione in materia di gambling: primo passo verso la liquidità condivisa?

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Il 27 novembre scorso le autorità che regolano il gambling dei membri della Comunità europea hanno siglato un accordo di cooperazione per migliorare la prassi amministrativa tra i vari stati.

L’accordo segue altre iniziative derivanti dal Libro verde sul gioco d’azzardo on-line sul mercato interno del 2011.

Il gioco d’azzardo on-line, o a distanza è un’attività di servizio in rapida espansione nell’UE, con tassi di crescita annua di quasi il 15%. Stando alle previsioni, nel 2015 le entrate annue si aggireranno intorno ai 13 miliardi di euro: rispetto ai 9,3 miliardi di euro del 2011, si tratterebbe di un tasso di crescita totale di quasi il 40%. La rilevanza economica del settore è attestata anche dall’elevato livello d’innovazione del settore nell’UE e dall’aumento del gettito fiscale generato negli Stati membri.

La cooperazione tra i paesi può aiutare a proteggere le persone e garantire un gioco ben regolato e responsabile in Europa. La collaborazione era stata quindi identificata come una priorità nella comunicazione della Commissione del 2012, di un quadro europeo completo per il gioco online. La Commissione, insieme con i membri del gruppo di esperti ha contribuito a lavorare in uno sforzo comune per contribuire a creare un quadro per lo scambio di informazioni, buone pratiche e di aiuto.

La rapidità dello sviluppo delle tecnologie telematiche degli ultimi anni ha favorito l’offerta di giochi d’azzardo attraverso canali telematici di distribuzione di vario tipo: internet e altri mezzi di comunicazione elettronica o telematica, quali telefono cellulare o televisione digitale. L’ambiente a distanza implica, per sua stessa natura, che i siti di gioco possono operare nell’UE eludendo qualsiasi forma di controllo delle autorità di regolamentazione nell’UE. I consumatori europei cercano anche oltre frontiera servizi di gioco d’azzardo on-line che, se non adeguatamente regolamentati, li espongono a rischi rilevanti. La varietà dell’offerta e l’aumento costante della domanda di servizi di gioco d’azzardo a distanza pongono varie sfide in termini di attuazione adeguata degli obiettivi di ordine pubblico a livello nazionale, unionale e internazionale.

Sono questi i motivi che hanno portato a questo accordo tra i vari enti regolatori nazionali.

L’accordo però è stato siglato solo da una parte degli stati membri: 9 infatti dei 29 stati attualmente facenti parte la comunità europea si sono rifiutati di firmare l’accordo.

L’Italia figura tra gli stati firmatari: l’AAMS infatti nella persona del vicedirettore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e responsabile dell’Area Monopoli, Alessandro Aronica, ha firmato con convinzione l’accordo che è stato promosso tra gli altri dalla Malta Gaming Authority.

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Non figurano tra gli stati che hanno firmato l’accordo la Germania, che si è riservata il diritto di farlo più avanti, la Francia, il Portogallo, la Slovenia, l’Ungheria, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Romania e la Slovacchia, mentre Regno Unito, Spagna, Belgio e Olanda, oltre a Italia e Malta sono stati tra i promotori della firma.

L’accordo siglato consentirà:

  • l’organizzazione del gioco, come le procedure di gara, la verifica delle informazioni fornite da altre autorità e lo scambio di competenze. Altro punto focale è il controllo coordinato del rispetto delle leggi nazionali, compresa la protezione dei consumatori, riciclaggio di denaro e la prevenzione delle frodi, e le scommesse relative partite truccate.
  • la cooperazione pratica per aiutare le autorità nella loro funzione di sorveglianza giornaliera
  • la condivisione delle migliori pratiche tra gli stati firmatari

E proprio con quest’ultimo punto sembra essere stato posto il primo passo verso una legislazione armonizzata in ambito europeo sulla scia anche di una possibile liquidità condivisa nei prossimi anni. A testimonianza di un progetto di possibile liquidità condivisa sono anche le parole del direttore del Srij, l’omologo di AAMS in Portogallo, che ha dichiarato che dopo un iniziale mercato chiuso, il mercato portoghese del poker online potrebbe diventare condiviso con Francia e Spagna e poi aperto.

L’accordo siglato sicuramente porterà uno scambio di informazioni tra i vari stati firmatari e vista la promozione maltese di tale accordo si spera che i dettami attualmente in corso sull’isola del mediterraneo possano essere trasportati in Commissione Europea e da lì anche ai vari stati membri, tra cui l’Italia.

 

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