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il 29 Dic 2015

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Hand review – Marco Macellari analizza uno spot del PCA SHR 2014: “Se l’all-in river è for value, tanto di cappello!”

Hand review – Marco Macellari analizza uno spot del PCA SHR 2014: “Se l’all-in river è for value, tanto di cappello!”

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A pochi giorni dalla Poker Caribbean Adventure 2016 abbiamo rispolverato uno spot giocato al Super High Roller da 100.000$ di buy-in che inaugurò l’edizione 2014.

Protagonisti del colpo Dan Shak e Bryn Kenney, due filosofie di gioco diverse che danno vita a un colpo davvero irrazionale.

Riviviamo questa mano grazie alla nostra grafica e proviamo ad analizzarla con l’aiuto dal vincitore del Sunday Million VI Marco Macellari. Per uno spot così bizzarro, serviva un commento altrettanto funambolico…

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“Partiamo dal preflop, unica street decisamente standard di uno spot davvero contorto. Considerando gli stack è legittimo l’open/call di Shak, così come la tribet di Kenney da bottone. Al flop accade subito un imprevisto: su un liscissimo K-6-2, Shak s’inventa un check/raise a 225.000 dopo la c-bet di Kenney. Questa è un’action che lo polarizza subito in maniera estrema: difficilissimo abbia un K, le uniche combo di valore sono 2-2, 6-6, ma in Kenney, ovviamente non passerei mai su questo rilancio. Difatti Bryn opta per il call”.

Si arriva dunque al turn e l’analisi di Marco inizia a farsi interessante:

“Sul 6 al turn, che riduce l’ipotetica coppia di 6 di Shak ad una sola combo, arriva una nuova puntata pari a circa il 40% del piatto. Anche in questo caso Kenney non può far altro che chiamare. Eccoci dunque al river dove accade qualcosa di davvero inaspettato: la Q fa passare in vantaggio Shak che sorprendentemente decide di andare all-in. Qui bisogna capire se nella sua testa si tratti di un all-in in bluff o per valore. Qualora si trattasse di un bluff sarebbe veramente terribile, visto che nessuna mano migliore della sua potrà mai passare. Qualora fosse for value si tratterebbe invece di una signora giocata. Shak avrebbe interpretato alla perfezione il range di Kenney, che potrebbe contenere le pair tra i 7 e i J ed essere disposto a bluff cathchare. Purtroppo non lo sapremo mai. Ottimo, in ogni caso, il fold di Kenney, che pur non riuscendo a decifrare il range del suo avversario sceglie di passare. In questa situazione io avrei faticato tantissimo visto che ai miei occhi, qualora Shak avesse preso davvero la Q potrebbe ritrovarsi spiazzato e checkare talvolta per callare, talvolta per foldare, ma quando opta per l’all-in continua ad essere davvero molto polarizzato e valgono i ragionamenti fatti fino a questo punto della mano. Kenney si è dunque in qualche modo convinto che nel range del suo avversario ci potesse davvero essere qualche Q random o qualche K giocato tricky. L’unica certezza è che su river diverso da Q e A, Bryn avrebbe certamente callato qualsiasi genere di puntata.”

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