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il 17 Ago 2021

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Salvatore Bonavena esclusivo: il terzo posto al King mi dà fiducia, voglio farmi coachare!

Salvatore Bonavena esclusivo: il terzo posto al King mi dà fiducia, voglio farmi coachare!

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La settimana scorsa il vecchio leone ha dato la sua zampata: Salvatore Bonavena ha chiuso in terza posizione l’Euro Poker Millions dei record, vincendo €90.000 dopo un deal a quattro.

Vittoria mancata purtroppo, ma un risultato che fa morale, soprattutto considerando che era da un po’ di tempo che “Mr. EPT” non attraeva la luce dei riflettori. Negli ultimi cinque anni i risultati importanti si contano sulle dita di una mano, a differenza da quanto ci ha abituato nel lustro precedente dove ha accumulato abbastanza vincite per raggiungere il quinto posto della All Time Money List italiana.

Abbiamo contattato Salvatore per farci raccontare un po’ del suo torneo, degli ultimi tempi e dei suoi obiettivi futuri. Un momento non semplicissimo per il campione calabrese, che ci racconta però di non aver affatto perso la motivazione, la voglia di giocare, migliorare e vincere.

Ciao Salvatore. Raccontaci dell’EPM, è andato tutto liscio o hai trovato qualche difficoltà?

L’EPM è stato un ritorno al poker visto che era un anno e mezzo che non giocavo, a parte un 500.000 garantito un mese prima lì a Rozvadov e non ero granché in forma, quindi pensavo di non fare chissà che cosa in questo EPM ma quantomeno di riprendere un po’ il feeling con il giochino.

Diciamo che non è andato tutto liscio perché in un torneo non fila mai tutto liscio. Ci sono state delle difficoltà, però ho cominciato a riprendere fiducia perché ho visto che non ho disimparato a giocare. I miei avversari al tavolo mi hanno facilitato un po’ perché ho vinto un sacco di spot contro avversari di poca esperienza, sono stato fortunato da quel punto di vista, e quindi ho potuto entrare -diciamo- gratis in degli spot che mi hanno dato tanto e ci ho guadagnato molto. Qui c’è ancora un field abbordabile e ci sono giocatori che ti danno un sacco di vantaggi che puoi sfruttare benissimo, per questo è un circuito che frequento molto.

Era da un po’ di tempo che non arrivavano risultati vero? 

Sì risultati importanti era da un po’ che non arrivavano, anche perché erano due anni che non giocavo. Con il COVID mi sono messo un po’ a lavorare visto che ero fermo da tanto tempo. Certo, non durerà molto perché con l’inizio dei tornei non penso riuscirò a lavorare ancora (anche perché mi è passata la voglia) [ride]. Ero impegnato ad avviare e far andare bene questa attività che ho nel mio paesino e mi sono fermato.

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Non sto ad elencare risultati ma certamente non era un bel periodo, ma quello ci sta. Penso che tutti i giocatori vivano degli alti e bassi, penso che l’importante sia saperli affrontare senza farsi buttare giù di morale e poi ripartire come nella vita. Tranquillo, il poker è la vita, quello che ti succede nella vita succede nel poker. In piccolo o in grande ma è quella la vita.

Fa piacere sentire la tua positività! Sei pronto per ripartire? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? 

“Di obiettivi non posso parlare, perché oltre all’attività che quanto prima smetterò di fare ci sono altri problemi qua in famiglia, anche di salute. Quindi devo viaggiare a vista, non posso programmare Vegas perché è impossibile per il momento. Certo, ci voglio ritornare, ma penso più nel 2022 che nel 2021.

Farò degli eventi così improvvisati perché non posso programmare niente, sono impossibilitato adesso a programmare qualcosa. Non posso lasciare mia moglie da sola nell’attività, e io vorrei tornare a Milano, a lavorare e fare le mie cose, anche perché è un’ottima base per lavorare e giocare. Quindi sono in una fase di programmazione e progettazione, speriamo che non ci siano altri imprevisti così potrò tornare libero di giocare e studiare. 

Sì, studiare. Ho voglia farmi coachare da questi ragazzini perché voglio sapere cosa pensano, come si è evoluto il poker in questi ultimi anni dove sono stato un po’ assente. Diciamo che la grinta c’è, la voglia c’è ed è tanta, la voglia di imparare e di continuare a giocare perché io voglio giocare tutta la vita.”

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