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il 15 Ott 2019

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Polk la spunta al river su Grospellier! Ecco l’analisi di una mano interessante delle WSOP

Polk la spunta al river su Grospellier! Ecco l’analisi di una mano interessante delle WSOP

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Oggi facciamo un salto nel tempo di un paio di anni per rivivere le fasi finali dell’High Roller for One Drop delle WSOP 2017.

Vi ricordate di quel torneo? Noi italiani lo seguimmo con particolare interesse perché al terzo posto si piazzò il nostro Dario Sammartino.

Poi l’americano Doug Polk e il francese Bertrand Grospellier si sono sfidati nel testa-a-testa decisivo per una prima moneta da 3.686.865 dollari.

Ernest Gorham di Upswing Poker (la nota scuola di Polk) commenta una mano interessante di quel duello in un articolo finito su PokerNews. Senza ulteriori indugi tuffiamoci dunque nell’actino…

Doug ha 37.600.000 di chips che corrispondono a 47 bui. Elky ha 27.400.000, ovvero 34 bui. Doug dal bottone mette il piccolo buio di 400.000. Elky mette 800.000 di grande buio. C’è anche un ante di 100.000.

Carte. Doug riceve QJ e apre a 1.900.000. Elky difende con J10 e non sa di essere dominato per ora. Il pot sale a 4 milioni.

Sentiamo subito l’analisi di Gorham: “L’azione è standard per entrambi. Hanno dei range ampi. Doug rilancia qui con almeno il 65% delle mani. Elky quindi deve difendere con range largo, considerando le pot odds.

In un heads-up standard, Doug farebbe un raise più vicino al minimo, ma questo è un torneo dove c’è ancora l’ante. Quindi il pot è più ricco e Doug deve rilanciare un pochino più lungo. Con un big blind ante Doug avrebbe dovuto rilanciare ancor più lungo“.

Il flop è J104. Elky checka, Polk c-betta 2M. Elky rilancia a 6.2M e Doug chiama.

Analizziamo: “Queste carte abbastanza alte al flop dovrebbero avvantaggiare Doug che è stato l’aggressore preflop. Perciò lui c-betterà con un range ampio. La top pair fa ovviamente parte del range ed è una mano eccellente per una value bet. Elky deve chiamare con molte mani peggiori, considerando i range e le pot odds.

La decisione di Elky qui è più interessante. La sua mano blocca una buona porzione del range di Doug (A-J, K-J, Q-J), quindi potrebbe fare slow-play. Ma Doug ha ancora molte mani che hanno equity decente contro la doppia coppia.

Il check-raise qui ha diversi benefici potenziali. Permette a Doug di vedersi il turn contro una doppia coppia o costringe Doug a foldare con dell’equity. Entrambe le opzioni sono buone per Elky che fa la scelta giusta.

Anche il call di Doug è standard. Elky ha tanti draw e backdoor draw nel range di check-raise e la mano di Doug è troppo forte per essere foldata. Quindi entrambi hanno giocato bene fin qui“.

Il turn è un 8. Il pot è salito a 16.450.000 pezzi. Elky punta 8.8M (lasciandosi 10M dietro), Doug chiama.

Sentiamo Gorham: “Elky ha ancora una mano molto forte dalla quale estrarre valore, quindi la sua puntata è standard. Il suo stack è di poco superiore al piatto e quindi potrebbe anche pushare, ma opta per una puntata pari al 60% del piatto.

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Doug è in una situazione difficile qui. Nel suo range ha mani migliori di Q-J. Ma se chiamasse solo con doppie, set o scale, folderebbe troppo. Agire così avrebbe senso solo se Elky bluffasse raramente. Cosa possibile, ma improbabile considerando il background di successo del francese ai tavoli online.

Doug perciò deve restare nel colpo con qualche singola coppia. Con quali è meglio farlo? In questa situazione è difficile che Elky abbia un Jack migliore. È più probabile che abbia almeno una doppia o che sia in bluff.

Nelle situazioni in cui il tuo avversario ti domina o sta bluffando, il valore assoluto della tua mano importa meno rispetto ai tuoi blocker.

In questo caso Doug potrebbe avere anche A-A o K-K che teoricamente sono meglio di Q-J. Eppure nello spot è meglio fare call con Q-J per due ragioni. In primi i blocker. La Q di Doug rende meno probabile una scala con Q-9 in mano a Ely; il J diminuisce le probabilità di una doppia per Elky. Considerate inoltre che Doug ha un incastro di scala.

Ecco perché Q-J è quasi la miglior mano con singola coppia che Doug può avere in questo specifico colpo. Non sarà la miglior situazione per lui ma il call al turn è corretto“.

Al river scende una Q. Il pot ammonta a 34M. Elky checka.

Ecco il commento finale di Gorham: “Il check di Elky ha senso. Se pusha, non verrà mai chiamato da una mano peggiore e non farà mai foldare una mano migliore.

Doug deve decidere se puntare o checkare dietro. Il check è un’opzione migliore. Puntando Doug potrebbe sbattere contro un set di 4 o un 9“.

Alla fine Doug checka dietro e vincere con una doppia migliore di quella dell’avversario. In seguito riuscirà a mettersi il braccialetto al polso.

 

 

Voi che ne pensate della mano? Sappiate che lo stesso Doug Polk e si è trovato trovato in disaccordo sulla mano con il collega Ryan Fee e quindi lo spot si conferma difficile da analizzare.

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