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il 17 Giu 2014

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E’ un Sammartino senza rimpianti: “Ora so di potermela giocare contro tutti…”

E’ un Sammartino senza rimpianti: “Ora so di potermela giocare contro tutti…”

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Come già era capitato per il buon “Mustacchione” i sogni di gloria azzurri si sono spenti proprio sul più bello.

Dopo un day2 da protagonista assoluto, Dario Sammartino ha infatti concluso al sesto posto il 10.000$ No-Limit Hold’em 6 max.

Fatale una coppia di J che si è schiantata contro le “dame” di Jeremy Ausmus. Il board non ha regalato sorprese e il nostro portacolori si è dovuto “accontentare” di 91.670$. Tanti, tantissimi soldi. Ma il primo premio (670.041$) e soprattutto il braccialetto sarebbero state ben altra cosa:

“E’ normale che ora ci sia un po’ di amarezza, ma so di avere fatto un grandissimo torneo in mezzo a tanti grandi campioni. Ora come ora vorrei solamente ringraziare tutti quelli che hanno tifato per me. Ho aperto Facebook solamente dopo essere stato eliminato e mi sono accorto dell’incredibile seguito ricevuto: l’affetto di così tanti italiani mi ha veramente emozionato.”

Peccato davvero perché l’inizio di questo day3 ci aveva fatto subito sognare: grazie ad un bel piatto contro Hiren Patel, Dario riusciva a raddoppiare quasi immediatamente il suo stack, portandosi in seconda posizione provvisoria.

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Poi una serie di sali e scendi fino al tanto agognato final table. Anche qui non c’è mai tregua: dopo aver perso un piatto contro short stack Jacobson K – J < Q – Q, Sammartino riusciva a risalire ai danni del campione del mondo 2009, Joe Cada: AK per noi, AJ per l’americano. Un K al turn chiudeva i giochi in nostro favore.

Pochi minuti dopo siamo nuovamente allo showdown contro lo svedese Jacobson e questa volta partiamo davanti: 1010 per l’azzurro, A5 per lo scandinavo. Un A al flop faceva impallidire la curva italiana, ma un 10 al turn consegnava il piatto al napoletano sancendo l’eliminazione del settimo classificato.

Pochi minuti dopo, però, il tremendo colpo contro Ausmus: apre il novembrer niner 2012, tri-betta J.C. Tran, pusha Dario e chiama solamente Ausmus. Il board non fa miracoli e i cuori dell’intera Italia pokeristica si arrestano di colpo.

“Sono partito alla grande – racconta –  poi ho perso qualche piccolo pot in serie e ho galleggiato costantamente appena sotto average. Ma questo è normale, questo sono io: prendere o lasciare. E’ normale che ci siano tanti swing, sia up che down, specie in un 6 handed. Peccato perché dopo una prima parte di final table in costante sofferenza ero risalito a 830.000 chips, ma quella coppia di J, in quello spot, proprio non potevo passarla.”

Eppure, come scritto in presa diretta, siamo certi che questo risultato non possa far altro che caricare Dario, ormai pronto ad ogni genere di palcoscenico: “Sono già schierato al 5.000$ 8 handed [sorride]… La linea che distingue un vincente da un perdente è veramente sottile: bisogna restare sempre super concentrati cercando di esprimere al meglio il proprio gioco. Io penso di averlo fatto in un torneo dove c’erano davvero i più forti del mondo. Sono d’accordo con te; penso davvero di potermela giocare con tutti…”

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