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il 11 Mag 2015

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Lucio Martelli sulla sfida Brains Vs AI: “La vittoria non ci illuda! I bot sono molto più avanti di noi…”

Lucio Martelli sulla sfida Brains Vs AI: “La vittoria non ci illuda! I bot sono molto più avanti di noi…”

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Che sia uno abituato a fare controtendenza non lo scopriamo certo oggi.

Che le sue idee, ragionamenti e chiavi di lettura abbiano un raggio invisibile agli occhi dei più è un dato di fatto.

E se gli scienziati dell’istituto di ricerca di Windows hanno definito la netta sconfitta di Claudico contro i 4 top player umani un sostanziale pareggio, Lucio Martelli interpreta i risultati di questa sfida in maniera tutta sua.

“A differenza di Cepheus, il bot programmato dai ricercatori dell’università di Alberta teoricamente non-explotabile a Limit Hold’em, qui stiamo parlando di ricercatori che stanno cercando ben altro e il poker è solo una curiosità intellettuale. In questo contest ci sono in mezzo tanti soldi di Microsoft, che sta spingendo tantissimo sulla Intelligenza Artificiale di Cortana, il Siri di Windows 10 che dovrebbe essere infinitamente migliore di quello prodotto da Apple. Quegli sviluppatori di poker sanno poco o nulla, ma hanno comunque sfornato una versione migliorata di un bot che crusha tutti gli altri bot nel NLHE Heads-up. Il bot ha perso di 9bb/100 con equitychop + duplicate, quindi ha perso decisamente. 80.000 mani con equitychop + duplicate, a naso, sono più di 500.000 mani normali. Però sembra che abbiano approcciato in maniera molto accademica, senza euristiche, quindi non si son sbattuti al 100 per cento per ottenere il bot pragmaticamente più forte, ma solo per vedere il massimo che si può ottenere per ora con quell’approccio, che probabilmente è simile a quello che Microsoft farà con Cortana se vuole un ‘AI assistant’ che sia wideranging (ndr, ad ampio raggio)”.

Martelli prosegue dunque con la sua articolata analisi:

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“Detto questo se questo approccio, laterale , per un bot che non era stato studiato per battere gli umani, 200x che è piuttosto deep, con tutto il range delle size (betta 10x pot e 1/10 di pot e tutto quel che c’è in mezzo), gestito da gente che non capisce nulla di poker, con risorse computazionali serie ma non huge, ottiene comunque risultati semidecenti (imo in linea con quel che otterebbe un reg medio del nl200 hu contro sta gente), significa che, volendo, già oggi un team piccolo ma esperto potrebbe fare un bot che crusha il field NLHE HU abbastanza facilmente. Per capirci se quelli che han fatto Uber avessero lavorato su un poker bot ora ci sarebbe un bot in grado di vincere agilmente una sfida del genere. Dico Uber per dire una startup tecnologica algoritmica di successo ma non l’avanguardia massima della ricerca del settore. Cioè approssimativamente ci sono 500 persone a Google, 200 a Microsoft, 200 ad Amazon, 1.000 all’IBM in grado di fare un bot di quel tipo.”

In sostanza, “LucioMM” è convinto che un bot programmato ad hoc avrebbe sempre un vantaggio anche contro il miglior giocatore al mondo heads-up:

“Non vedo perché non possano creare/esistere bot che crushano gli heads-up. Avere un bot vincente contro il più forte del mondo a scacchi è molto più complicato che avere un bot che fa positivo con rakeback da SNE allo zoom 100.it e i bot che autocrushano il più forte al mondo di scacchi ci son già da 7-8 anni. Per autocrush intendo che su 12 game, 6 bianchi per uno, il + forte del mondo sta allo 0.00000001% o meno di vincere overall, contro il bot che runna da tablet, non dal pc della Nasa. E’ solo questione di 10-20 programmatori con della voglia e che magari non lo fanno solo per ricerca ma anche per fare qualche soldo; in tal caso il bot sarà sempre vincente contro gli umani, anche nel No Limit Hold’em Heads-up, se quello è l’obiettivo.”

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