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il 12 Feb 2016

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La transizione di Davide ‘sheah18’ Nardelli dal cash agli MTT: “Cercavo nuovi stimoli, adesso sono felice come un bambino!”

La transizione di Davide ‘sheah18’ Nardelli dal cash agli MTT: “Cercavo nuovi stimoli, adesso sono felice come un bambino!”

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Il 2016 si sta rivelando per tanti poker player un anno di cambiamenti ed è così anche per Davide ‘sheah18’ Nardelli, cashgamer di lungo corso e coach della specialità.

Il romano – che sta completando pure un impegnativo percorso universitario – si è lanciato in questi primi mesi dell’anno negli mtt, gioco generalmente indigesto per chi è abituato a sedere al tavolo con soldi veri.

Lui ha fatto questa scelta soprattutto per trovare nuovi stimoli e nonostante le cose non stiano andando benissimo al momento, ha un ottimismo che contagia.

“Attualmente sto giocando quasi solo tornei – racconta Nardellifaccio solo NL100 e NL200 la notte, selectando, quando mi sono rimasti pochi mtt da concludere. Vedendo il livello di questi giorni su PokerStars, non credo sia così dura fare profit nel cash game, il NL100 Zoom, ad esempio, fa quasi ridere. Solo che per il mio ultimo anno da grinder cercavo qualcosa che mi potesse dare nuovi stimoli e meno stress. Gli mtt mi rilassano. Ho iniziato da poco e sta andando abbastanza male, ma sono comunque molto fiducioso”.

Che gli mtt rilassino non ci capita di sentirlo troppo spesso da chi li gioca, anzi mai, così ci siamo fatti spiegare da Davide come riesca in questa ‘impresa’.

“Il cash game, per me, è molto più duro a livello psicologico. Quando gioco mtt a inizio sessione so già quale sarà la mia perdita massima, perciò riesco a non tiltare se ricevo brutti scoppi, cosa che nel cash non riuscivo a far sempre. E’ un gioco, poi, molto meno in crescita a livello tecnico rispetto al poker a soldi veri: se nel cash game non studi per qualche mese smetti di vincere ai livelli alti, mentre nei tornei non è propriamente così. La quantità di fish è impressionante, di là, invece, capitava di sedere in tavoli full reg dove ogni spot era importantissimo. Ogni giorno sto perdendo colpi a 20 left per pot da top three che economicamente spostano tantissimo, però non mi sono ancora suicidato (ride). Non so perché, ma non mi innervosisco. So che ho fatto la scelta corretta, al massimo me ne esco con un’espressione colorita, ma dopo un secondo mi sono già scordato di tutto…”.

In tutto questo Davide, meticoloso com’è, non lascia nulla al caso, si sta infatti facendo aiutare da un coach per diventare un torneista ogni giorno migliore.

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“Mi sto facendo coachare da Rino Fusco e mi sono creato, per fortuna, un ottimo gruppo di studio. Quello che mi fa piacere è che prima, dopo quattro ore di grinding x12 o anche x18, andavo a letto con solo voglia di dormire, ora, pur avendo bustato tornei a caso dove solitamente le persone sarebbero tentate di spaccare il mouse, mi metto in piena notte con i software a studiare i range e a fare review”.

Gli stimoli sono tanti, ma altrettante sono le difficoltà. Nardelli sta cercando in questo periodo, dunque, di curare tutti i leak per provare a far salire sempre più in alto il suo nickname nei payout dei tornei.

“Non è semplice capire il fatto che le chips perse siano molto più importanti di quelle guadagnate. Mi ritrovavo a far di tutto per vincere pot da 20 blind a T20 con 200 bui davanti… chiaramente il valore di quei pot è pari a zero, quindi non ha senso correre rischi. Nel cash game, invece, ogni big blind ha un valore specifico. Allontanarsi da questo concetto è la cosa più complicata per adesso. Rimane il fatto che chi arriva da certi livelli di cash è anni luce avanti nel postflop rispetto ai reg di mtt, però c’è sempre da imparare! Sto perdendo più di 100 buy-in al mio abi, è vero, eppure sono felice come un bambino che scopre una cosa nuova. Questo, per me, è l’approccio ideale al poker”.

In chiusura, curiosi come siamo, gli abbiamo chiesto cosa manca agli specialisti di mtt rispetto ai cashgamer.

“Il tasto fold. Il mtter medio spesso non si fa domande. Non riesce a gettare determinate mani solo perché stanno al top del proprio range, non considerando che l’avversario è sempre sopra. Quando bustano dicono che è stato un cooler e che sono sfortunati. Preflop, poi, pare che tutti vogliano sfidarsi, ti ‘spitano’ in war blind 10x paristack con K-4 off (ev diff=0), quando questo non ha senso considerando il field. E sto parlando di gente che ha all’attivo oltre 100.000€ di profit. Per il momento ho pochissime mani con tutti, però uno di quelli migliori mi è parso Alessandro ‘Deneb93’ Pichierri, che su PokerStars ha vinto oltre 200.000€…”.

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