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il 24 Nov 2015

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La peggior mano mai giocata da Luca Moschitta: una coppia di Assi 7 left al WPT di Nottingham

La peggior mano mai giocata da Luca Moschitta: una coppia di Assi 7 left al WPT di Nottingham

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Sbagliare? Per un professional poker player questa parola dovrebbe essere vietata, ma in fondo errare è umano e anche i migliori possono mettere un piede in fallo.

Magari un professionista rispetto ad un amatore commetterà errori più sottili e meno clamorosi (ad esempio, difficilmente lo troveremo committarsi in bluff in un multiway pot…), ma se è vero che nel poker come nella vita non si finisce mai di imparare, significa che nessuno può dire di non aver mai sbagliato una mano.

Anzi, forse piuttosto che “Qual è la mano migliore che hai mai giocato?” bisognerebbe chiedere “Qual è la mano che ricordi di aver giocato peggio in carriera?” per stabilire il livello di un player e capire quanto è bravo davvero. Se il suo errore è minimo possiamo essere sicuri che chi ci sta davanti è un gran giocatore, se è grosso bisognerà capire il perché.

Abbiamo pensato di porre la seconda domanda a Luca Moschitta, che non ha esitato a risponderci con la mano che compromise il suo World Poker Tour di Nottingham, e fu la responsabile di una settima posizione di €50.132.

Considerato che il primo premio era di ben €313.327 non sorprende che a Luca sia venuta subito in mente questa…

Ecco lo spot nel replayer dell’applicazione di cui Luca è testimonial:

Un classico scoppione degli assi, che come ci spiega lo stesso Moschitta avrebbe potuto essere ben ammortizzato:

“Ci sono principalmente due errori: il primo è la size della c-bet al flop troppo piccola, farla più grande mi avrebbe aiutato a proteggere di più la mia mano e a raccogliere più informazioni sul range dei miei avversari, il secondo è la second barrell al turn, che dovrebbe essere un ovvio check per pot controllare, visto che potrei tranquillamente avere la mano peggiore e in caso di check raise mi troverei davvero in una situazione difficile. Cosa che poi è ovviamente successa…”

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Con il senno di poi Luca critica la sua continuation bet a meno di 1/2 pot contro tre avversari, e risparmiare il proiettile al turn sarebbe stata sicuramente la mossa più corretta… Ma perché queste cose non gli sono venute in mente in game?

“In questo spot ero molto stanco, stavamo giocando ormai da circa 8 ore ed era il Day4 di un WPT… con più lucidità avrei sicuramente gestito meglio lo spot.”

Purtroppo una quattro giorni di poker non è semplice da gestire tenendo il focus ai massimi livelli per tutto il tempo… peccato che questo si sia fatto sentire in un momento particolarmente importante.

Voi cosa ne pensate? Avreste giocato la mano come ci ha spiegato Moschitta o pensate che ci sia qualche altro errore? 

 

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Foto di Futura Tittaferrante

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