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il 28 Set 2017

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Phil Hellmuth: “Gioco per la storia e i record. Lontano dal tavolo sono un’altra persona”

Phil Hellmuth: “Gioco per la storia e i record. Lontano dal tavolo sono un’altra persona”

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Gioca a poker dagli anni ’80 ma è sempre sulla cresta dell’onda.

Il 53enne Phil Hellmuth, recordman delle WSOP con 14 braccialetti vinti in carriera, in questo 2017 ha messo a segno un paio di vittorie importanti e sfiorato anche altri due titoli, centrando soprattutto un 2° posto al WPT.

Andiamo a scoprire allora cosa dice in un’interessante intervista pubblicata nei giorni scorsi dal Las Vegas Sun. Si comincia parlando del ridimensionamento delle poker room a Las Vegas.

Hellmuth spiega: “Nel 2001 il movimento pokeristico era talmente ristretto che sembrava sul punto di morire. Pochi casinò offrivano il poker. Il settore però è cresciuto negli anni del boom dell’online dal 2003 al 2010.

Poi si è livellato e ha cominciato a calare un po’. I tavoli da poker sono stati sostituiti dalle slot machine che rendono di più. Credo però che presto assisteremo ad un nuovo boom del poker“.

Si passa a parlare del carattere focoso di Hellmuth, che ammette: “Appena qualche settimana fa, ho ripetuto per 59 volte una parolaccia durante un live stream del WPT, ma sto cercando davvero di migliorare questo aspetto.

Quando sono diventato ‘the Poker Brat’ tra il 2003 e il 2005, pensavo che entro il 2007 o 2008 tutto il mondo avrebbe capito che sono in realtà un ‘good guy’, un bravo ragazzo. Non ho mai tradito mia moglie, non mi drogo e non sono un grande bevitore. Sono un tipo a posto, un ‘family guy’. Ho una vita bilanciata e sono un tipo bilanciato.

Speravo che il mondo l’avrebbe capito. Ma non l’hanno mai capito e questo fa male. Fa male perché non voglio essere considerato in quel modo.

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Quando sono lontano dai tavoli non insulto la gente. Infatti mia moglie e i miei figli ridono quando mi vedono al tavolo da poker, perché altrove non mi comporto nello stesso modo.

Al tavolo reagisco d’impulso. Perdo la pazienza quando qualcuno compromette il mio torneo con una mossa ridicola o stupida dopo quattro giorni di gioco.

Immaginate di giocare un poker perfetto per 12 ore al giorno per tre giorni. Raggiungi il final table dopo 40 ore di gioco e un idiota ti chiama un rilancio con 10-4. Rinunci al piatto e al titolo per colpa sua. In quei momenti perdo la testa e così la gente pensa che mi succeda ogni giorno.

Del resto i miei video su YouTube sono stati visti da circa 100 milioni di persone. Ognuno ha decine di milioni di visualizzazioni.

Io non li guardo. Magari inizio a guardarli ma poi rinuncio perché non voglio vedermi alterato. Ho visto circa il 75% delle mie apparizioni su ESPN e il 40% del resto“.

Nonostante tutto questo discorso, Hellmuth non ha avuto dubbi sul titolo della sua autobiografia: “Ho intitolato il libro Poker Brat perché comunque sono conosciuto con quel soprannome e non ho intenzione di cambiarlo“.

La vita pokeristica di Hellmuth però non è per nulla finita. Sentite cosa ha in mente per il futuro: “Gioco per scrivere la storia del poker. Ho sempre anteposto la storia ai soldi. Negreanu è più giovane di me, quindi devo continuare a grindare. Voglio fare miei tutti i record“.

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