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il 16 Ago 2017

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Negreanu a tutto campo: “Cosa fa bene al poker? Ogni nuova iniziativa che suscita interesse”

Negreanu a tutto campo: “Cosa fa bene al poker? Ogni nuova iniziativa che suscita interesse”

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Cosa si può fare per far crescere o almeno mantenere viva la passione per il gioco del poker?

A questa complicatissima domanda prova a rispondere niente meno che Daniel Negreanu, il player più vincente della storia degli mtt dal vivo.

Kid Poker ha pubblicato sul proprio canale YouTube un video (della durata di una ventina di minuti) nel quale divaga molto ma si ferma soprattutto ad analizzare cos’è davvero positivo per il rilancio del poker.

Negreanu introduce così il suo discorso: “Ho compiuto 43 anni e sono dentro al mondo del poker da oltre 20 anni. Ho iniziato a giocare a fine anni ’90 e sono sempre stato un grande fan del poker.

Personalmente ho sempre pensato a come far crescere il movimento. Credo che ci siano tantissimi modi per rendere più avvincente il poker, rendendolo più appetibile a curiosi e osservatori.

Spesso chi ha un’idea nuova nel settore del poker viene snobbato dai soliti haters, che evidenziano sempre il lato negativo delle cose.

Ma bisogna ricordarsi che perfino le WSOP sono nate negli anni ’70 come un ritrovo tra pochi appassionati e sono poi diventate una vera e propria istituzione“.

Negreanu quindi ci tiene a fare un elenco di esempi per farci capire quali sono le iniziative che aggiungono qualcosa al poker, quel pizzico di interesse necessario a far discutere appassionati e media del settore.

Cominciamo dalla classifica Player of the Year, alla quale Negreanu tiene molto: “Sono in un momento della mia carriera nel quale non gioco per i soldi. Cerco cose che mi diano motivazione.

Io ho vinto il primo titolo POY nel 2004 quando è stato istituito e l’ho rivinto nel 2013. Non vuol dire niente in pratica, ma ogni volta che se ne parla è un bene per il poker“.

Proseguiamo con il 25K Fantasy. Negreanu spiega: “A idearlo è stato Howard Lederer che però non ha più potuto curarlo poi per vari e noti motivi.

Ogni anno ho perso soldi con il Fantasy e scommesso contro altri giocatori. Posso dirvi almeno il 10% dei partecipanti agli eventi più costosi delle WSOP si schiera anche per il Fantasy. Lo so perché l’ho fatto anche io.

Per esempio nella scorsa edizione Shaun Deeb si è scelto per il suo team, ha piazzato diverse bet e così si è impegnato molti di più nelle Series“.

Spostiamoci sulla All Time Money List: “Cosa significa? Niente! Assolutamente niente. Io attualmente sono in testa ma ciò non significa che sono il migliore giocatore al mondo; è semplicemente divertente da seguire e dà spunti ai media“.

Si cita poi la Global Poker League: “Io non ho giocato. La prima stagione non è stata bella come molti si aspettavano ma non bisogna denigrarla a tutti i costi. Auguro a Alex Dreyfus o a chi lo imiterà tanta fortuna“.

Che dire invece degli American Poker Awards? Negreanu anche qui cerca di essere realista: “Si tratta di una bella serata con le sue premiazioni ma niente di più“.

Negreanu ci parla in seguito dei Poker Masters che si giocheranno tra qualche settimana: “Qualcuno li ha definiti stupidi perché prevedono delle giacche colorate per i loro vincitori.

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C’è poco da criticare, le giacche aggiungono interesse come avviene negli altri sport tipo il golf. Ragioniamo. Se i Golden State Warriors per esempio vincono il campionato a voi cosa cambia concretamente? Nulla. Ma ognuno di noi aggiunge degli interessi in ogni ambito.

A volte certi progetti falliscono e non portano a nulla. Ma altre volte può capitare che nasca qualcosa di grandioso come le World Series of Poker o il giovane Super HR Bowl.

PokerGO ha riportato Poker After Dark in TV e offerto copertura delle WSOP. Devono far pagare qualcosa ovviamente perché il loro è un business che comunque crea maggiore interesse nel poker.

Poker Night in America ha ideato il format King of the Hill. Gli heads up sono difficili da rendere godibili e spettacolari ma mi auguro che riescano nell’intento“.

 

 

A testimonianza di come delle sfide testa-a-testa possano suscitare parecchio interesse, Negreanu si sofferma ad analizzare un paio di confronti ai quali assisteremo.

Iniziamo dal duello Doug Polk vs Phil Hellmuth: “Hellmuth punta molto sulle sue letture live che chiama magia bianca. Si prende più rischi quando è short e gioca bene post flop.

Polk gioca da meno tempo a poker rispetto a Hellmuth ma ha più esperienza negli heads up, dove vanta fondamentali migliori e una preparazione matematica. Polk è favorito sia giocando secondo GTO che con un gioco exploitativo“.

L’altra sfida interesssante è quella tra Dan Cates e Frank Kassela. Negreanu dice a riguardo: “Se si giocasse online Cates sarebbe il netto favorito. Kassela dovrebbe mettere parecchia pressione per spuntarla.

Non è di fondamentale importanza sapere chi vincerà il King of the Hill. Ci sarà però più materiale su cui discutere“.

Negreanu infine dedica qualche pensiero anche al clamoroso ritorno della PCA al posto del PokerStars Championship delle Bahamas:

Hanno cambiato la regola sullo stalling in bolla, il buy-in del Main Event e hanno promesso almeno 400 qualificati. Ci sarà meno rake da pagare e questo è positivissimo.

Ci sarà inoltre un ricco freeroll da giocare per tutti quelli che si iscriveranno almeno un Side Event. Ricordiamoci che i tour dal vivo delle poker room sono dei marketing tour, dove bisogna sempre offrire il meglio per attirare nuovi giocatori e fidelizzarli“.

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