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il 12 Apr 2016

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Reg Identikit – Rino ‘pocho.i1988’ Fusco: “Non ho paura a fare il coach, i pokeristi hanno un ego troppo grande…”

Reg Identikit – Rino ‘pocho.i1988’ Fusco: “Non ho paura a fare il coach, i pokeristi hanno un ego troppo grande…”

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Il protagonista della nostra rubrica odierna è Rino ‘pocho.1988’ Fusco, player napoletano che grinda mtt e insegna agli altri come si fa. Si è preso cura, infatti, in carriera di circa 60 allievi.

E pensare che, se non fosse stato deciso sulla strada da percorrere, avrebbe potuto continuare a lavorare tranquillamente nella vetreria di famiglia, lasciando le carte solamente come un profittevole hobby.

“Ho conosciuto il poker grazie a un amico nel 2010 – ricorda Fusco (a destra nella foto copertina) – giocavo un paio di mtt su GD Poker la sera dopo il lavoro, solo due anni dopo iniziai a grindare seriamente, quando decisi di abbandonare l’azienda di mio padre. Lui ha una vetreria ed era impossibile conciliare entrambe le occupazioni. Gli ultimi mesi mi ritrovavo a grindare la sera e far fronte alla sveglia che la mattina suonava alle 7.30. A settembre decisi, parlandone con la mia ragazza e i miei genitori, di chiudere col lavoro…”.

Inizialmente non fu facile convincere tutti della bontà della sua scelta, ma con pazienza Rino ce l’ha fatta.

“Erano parecchio contrari, poi gli spiegai bene il meccanismo, quello che facevo e alla fine, conoscendomi (non ho mai combinato guai), si sono fidati. Ora mi supportano. Presi quella decisione perché mi piaceva poter gestire la mia vita, i ritmi, senza dipendere da qualcuno. Poi, ovviamente, i risultati erano dalla mia. La libertà di potersi gestire è, per me, la cosa più importante di questo lavoro. Spesso ho problemi a vedere gli amici, che fanno una vita ‘normale’, ma mi ‘sacrifico’ per riuscire a mantenere i contatti”.

Rino non è un ragazzo molto ‘social’, predilige lavorare nell’ombra e far parlare per lui i risultati.

“Non c’è stato un successo in particolare che mi ha fatto capire di star percorrendo la strada giusta, piuttosto la continuità di risultati. Shottare può capitare a chiunque, vincere costantemente mese dopo mese, anno dopo anno, no. Finora le vittorie più importanti sono state l’Eldorado e l’Explosive Sunday, però sogno di avere sempre la voglia di migliorarmi e studiare. Spero non mi passino mai. Non ho invece sogni ‘banali’, come ad esempio vincere il Main Event SCOOP”.

Fare il grinder per lavoro – lo abbiamo detto più volte – non è una cosa semplice, perché giocare mtt professionalmente richiede una grossa tenuta nervosa e un autocontrollo da campioni. Fusco sa bene come tenere lontano il pericolo del burnout.

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“Innanzitutto cerco di grindare solo quando mi sento al 100%, capita spesso, però, di pensare di essere in forma e accorgersi dopo un’ora che sarebbe stato meglio vedere un film. Generalmente gioco 4 giorni alla settimana, domenica, lunedì, martedì e giovedì, se ne ho voglia aggiungo venerdì o sabato, perché sono troppo profittevoli”.

Lui è anche un apprezzato coach, così gli abbiamo chiesto se ritiene pericoloso per sé stesso condividere le conoscenze pokeristiche con altri.

“Potrebbe esserlo per chi non si migliora nel tempo. Quello che ti dico oggi, se non ti adatti, domani non vale più. Quindi non rischio quasi nulla. Sono convinto, poi, che solo il 10% dei ragazzi che ho coachato e attualmente coacho abbiano compreso e comprendano la strada da percorrere, il restante ha un ego troppo grande per ascoltare realmente. Parlo per esperienza diretta, avrò seguito una sessantina di persone…”.

Nel poker attuale, livellato rispetto a qualche anno fa, serve stare attenti a ogni cosa per poter essere vincenti. Rino, ad esempio, tra le tante cose, cura molto l’organizzazione.

“L’organizzazione è fondamentale. Quando durante la giornata faccio tutto ciò che devo fare, la sera sono sempre in forma e gioco A-game. Intendo svegliarsi a una determinata ora, studiare, mangiare, fare lezione etc. etc. Per aiutare la concentrazione, poi, mi piace passeggiare con la mia ragazza, mi aiuta molto”.

Non sa ancora per quanto giocherà ma, come tanti suoi colleghi, sta mettendo da parte soldi per progettare un futuro lontano dal poker.

“Grinderò fin quando ne avrò voglia e avrò un atteso buono. Per il domani non ho ancora le idee chiare, sperò però di investire quanto vinto. Fatico a pensare di aprire, comunque, un’attività commerciale in Italia. Per chiudere vorrei ringraziare Emiliano Conti, mio mentore in real life, vero professionista (mio coach fino a un anno e mezzo fa), e Davide ‘girex91’ Marchi. Gli ho preso ultimamente delle ore di lezione e mi ha dato molto…”. 

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