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il 9 Ott 2015

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Global Poker League: cosa pensano i pro italiani del nascituro campionato di poker in stile NBA

Global Poker League: cosa pensano i pro italiani del nascituro campionato di poker in stile NBA

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La lega voluta da Alex Dreyfus, la Global Poker League, un campionato di poker stile Nba che prenderà il via nei primi mesi del 2016 di cui vi abbiamo parlato ieri già iniziata a destare interesse tra i nostri proker pro.

Secondo alcuni questa formula può ridare nuova linfa al mondo del poker, per altri è invece un progetto troppo ambizioso.

Un sostenitore di Alex Dreyfus e delle sue idee è Luca Moschitta, che spiega di stimare il francese per le sue idee pur considerando in questo caso specifico il progetto della Global Poker League un po’ temerario:

“Cercare di far diventare il Poker uno show di massa come il wrestling ad esempio, mi sembra un progetto troppo ambizioso. Solo il tavolo finale del main event delle WSOP – spiega Luca – riesce ad attrarre un numero di spettatori, soprattutto live, degno di nota”.

La soluzione per rilanciare il poker non passa dunque per forza dalla Global Poker League secondo Luca:

“A mio avviso bisognerebbe fare di più durante i tavoli finali dei tornei live più importanti, come ad esempio permettere agli spettatori di potersi sedere intorno al tavolo televisivo. Se Dreyfus riuscirà ad avere successo con questo progetto ammetto che oltre che felice sarò anche sorpreso”.

Un tantino più fiducioso è Marco Bognanni: “Credo sia una bella trovata, che metterà un po’ di entusiasmo a questo mondo, un po’ in crisi. Questa gigantesca operazione di marketing -potrebbe avere un seguito mondiale, visto che vogliono coinvolgere tutto il globo ed ho letto anche di una nuova poker room dove avere promozioni. Dreyfus avrà già fatto i conti con l’oste insomma”.

Tuttavia non sarà un progetto facile da mettere in piedi secondo MagicBox:

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“La sua potenzialità dipenderà dal calibro dei giocatori selezionati e sopratutto dall’appeal che riusciranno ad ottenere grazie allo streaming online, di sicuro queste “finali” non avranno lo stesso seguito delle finali NBA”. Ma Bognanni ha anche altri dubbi: “Giocheranno per premi in denaro? Ci saranno i più grandi del mondo, Ivey, Isildur, durr a dare spettacolo? Ci saranno i soliti volti noti degli High Roller EPT? Se ci fossero rischierebbe di diventare un po’ ripetitivo, ma d’altronde senza “big” il format non catturerebbe troppi consensi”.

Infine, anche Bognanni lancia un consiglio ad Alex Dreyfus per il nuovo format: “Collegamento audio con gli altri componenti della franchigia per prendere decisioni simultanee con tutta la squadra, sentendo i loro discorsi, magari sottotitolati nello streaming non sarebbe male”.

A storcere il naso è invece Carlo Braccini:

“Le competizioni a squadre non mi sono mai piaciute, questa poi sarebbe una cosa da ricchi e non per tutti”. Secondo l’ex pro del team Poker Club, inoltre, dovrebbero essere inseriti “anche chi ha fatto la storia del poker in Italia”. Ma Carlo riconosce la grandezza degli italiani in lizza: “a leggere i nomi mi viene la pelle d’oca, uno più meritevole dell’altro”.

Infine, a favore della formula a campionato si schiera il pro live Enrico Mosca:

“Tutte le novità che possono dare luce al poker sono interessanti, la formula campionato se fatta bene è sicuramente vincente, a patto che sia semplice e vendibile sui media, non come il campionato del mondo GPI che era abbastanza noioso e lento. La formula di questa Global Poker League potrebbe attirare interesse e sponsor, ma è una carta che va giocata bene”.

F.H.

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