Monday, Dec. 9, 2024

Strategia

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il 13 Ott 2016

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Come affrontare i downswing – i consigli di Doug “WCGRider” Polk

Come affrontare i downswing – i consigli di Doug “WCGRider” Polk

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I downswing sono la parte più amara e difficile del nostro gioco.

A nessuno piace perdere, e quando succede con una frequenza superiore a quella che vorremmo sopportare, il poker player che c’è in noi fatica a non buttarsi giù di morale, e il gioco ovviamente ne risente conducendo alla famosa spirale: più perdo più gioco male, più gioco male più perdo.

I momenti bui però arrivano, per tutti senza distinzioni. E non bisogna farsi cogliere impreparati, perché sono una fase molto delicata della nostra carriera di pokeristi.

Per questo motivo abbiamo dedicato loro ampio spazio nella nostra rubrica “Il peggior downswing” dove i pro italiani parlano delle loro esperienze al riguardo.

Questa volta prende la parola Doug Polk, che evidentemente ritiene il discorso importante almeno quanto noi e pubblica un video dove affronta il discorso cominciando come di consueto dalle esperienze personali:

“Comincerei dalle mie esperienze passate. Prima di tutto c’è da dire che ho sempre avuto una gestione molto aggressiva del bankroll perché credo di essere un bravo giocatore e che nel tempo realizzerò la mia edge. Ovviamente sono passato attraverso un paio di downswing enormi che non auguro a nessuno, entrambi sono durati più di un anno. Il primo è coinciso col black friday, parte dei miei soldi è stata bloccata e ovviamente non ero molto sereno, il mio gioco ne risentiva. L’altra è più recente, ho perso 1,7 milioni di dollari principalmente a causa di action in MTT e high roller, ed è finita appena ora con la vittoria alle WCOOP.”

Andiamo sul pratico: come ci colpiscono i periodi sfortunati?

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“Per fortuna nei periodi di non-downswing ho vinto abbastanza bene per sopportare queste brutte giornate, ma il problema è che i downswing ti mettono davanti a scelte che non vuoi fare, sia nel poker che proprio nella vita in generale. Prima di tutto, ho sempre creduto che vada bene scendere di stake quando si è in swing, si è rollati in maniera migliore e si possono sopportare le perdite senza risentirne. In più il livello dovrebbe essere più facile e si può ritrovare la self confidence.”

E questo è proprio il primo rimedio consigliato da Polk, a quanto pare tanto miracoloso da essere sufficiente da solo per riprendersi e risalire:

“Quando passi per swing che fanno perdere 30, 40 buy in sai come ci si sente… hai quella sensazione che tutto vada storto, che non si possa vincere un flip, che gli avversari siano sempre nuts. A quel punto devi fermarti e scendere di qualche livello. So che perderemo un po’ di ev così, ma siamo umani e non robot, e ci serve tornare nella mentalità vincente il prima possibile. Credo che scendere anche di un bel po’ di livelli sia un toccasana anche solo per riprendere una buona streak di vittorie e sentirsi vincenti, oppure se si continua a perdere avere più tranquillità economica per sistemare gli errori che si commettono. Ho visto un sacco di casi riprendersi solo grazie a questo!”

La seconda medicina prescritta da WCGRider prevede -come quasi tutto nel poker- uno studio infinito. Soluzione universale per i problemi poker related:

“Step 2: assicurarsi di analizzare il proprio gioco. Uno degli errori più grandi e più comuni è che la gente non fa analisi quando vince, bisognerebbe farla sempre quindi non è il migliore dei consigli dire di farla quando si swinga male, ma quando si è in downswing è il momento migliore per aumentare il tempo dedicato allo studio. Guarda i migliori giocatori che conosci, guarda la gente online, le mani che giocano, e usa tutto questo per trarre conclusioni su ciò che dovresti fare. Non c’è vergogna in questo, è una cosa che mi ha aiutato moltissime volte. Ammettere a sé stessi che un altro giocatore ha una strategia molto più valida della nostra e che dovremmo adottarla anche noi. Mi è successo mille volte negli HU. Devi avere sempre una mente aperta nel poker, mai fossilizzarsi sulle cose che hai sempre fatto.”

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