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il 5 Giu 2012

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WSOP 2012 – Dario Alioto al 1.500$ Omaha: un mega combo draw finito male

WSOP 2012 – Dario Alioto al 1.500$ Omaha: un mega combo draw finito male

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Rio Casinò, Las Vegas, campionati del mondo di poker 2012, evento #11 Omaha da 1.500$; Dario Alioto è chipleader e trova un mega progetto al flop contro un giocatore appena arrivato al tavolo che decide di rilanciare al turn fuorviando la lettura del capitano di Sisal Poker con una giocata sbagliata che però risulta, in modo beffardo, essere la mano migliore al river.

LO SPOT – Un giocatore che apre molte mani da late position open-raisa da CO a 450 quando i bui sono 100-200 e gli stack di tutti i giocatori nella mano ammontano fra le 9.000 e le 15.000 chip. Chiamano Dario Alioto da piccolo buio con Q789 con la regina suited a picche e un giocatore appena arrivato che si trova di grande buio.

Il flop è J65 con due carte di picche, e Dario esce puntando, trovando lo snap-call del grande buio e il fold del secondo avversario.

Ho flush draw alla donna oltre a tantissimi out per chiudere una scala. Check-raisare in questo spot mi pare esagerato: in fondo, al momento, non ho altro che queen high. Decido quindi di uscire puntando per cercare di chiudere il piatto. Il giocatore alla mia sinistra istant calla, e questo è di solito un tell che denota i giocatori che stanno in draw: se lui avesse anche solo una doppia coppia, ci dovrebbe pensare almeno un secondo per valutare se sia il caso di rilanciare oppure no.

Il turn è un 3 che non chiude il colore e non apre neanche un altro flush draw. Dario punta 2.400 su un piatto di 3.500, l’avversario guarda lo stack dell’italiano e spinge dentro una pila di 7.800 chip lasciandosene solo 300 dietro.

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Io devo mettere il 25% del mio stack per vincere un monster pot. Da quello che in quel momento ho potuto intuire, poteva avere una mano come J47, una scala bilatera accompagnata da una top pair o da un flush draw piccolo. Con questa giocata, io devo ritenere che lui abbia effettivamente una mano: mi ha rilanciato al turn, sta rappresentando forza. Se avesse avuto J789 avrebbe giocato allo stesso modo, chiamando flop e rilanciando turn mettendomi in difficoltà. Ma io a questo punto ho troppi out per passare: circa 20 carte del mazzo, nel migliore dei casi, mi danno la vittoria; male che vada ho almeno 12 out vivi. Quindi devo mettere per forza.

Il river è un jack, non si chiude il progetto di Dario che quindi checka, e anche il BB sceglie di checkare. In un primo momento, l’avversario non vuole mostrare. Dario gli chiede “La vuoi girare la mano?”, e il dealer fa presente allo straniero che lui, essendo stato l’ultimo ad effettuare un action aggressiva, deve girare per primo. Così oppo gira AQT4, con AQ di picche per un nut flush draw non concretizzato il quale, però, adesso diventa un ace-high sufficiente a vincere la mano. Dario mucka.

Aveva ripottato turn con un flush draw all’asso, una mossa terribile perché con tutte le mani che mi danno un draw io avrei giocato esattamente allo stesso modo, e magari avrei vinto con una coppia qualsiasi mentre lui aveva solo asso carta alta. Ho perso un piatto di 20.000 chip che avrebbe cambiato il mio torneo. Poi è rimasto con 300 chip, non credo che avrebbe passato se le avessi puntate, anche solo per la curiosità di vedere cosa avevo in mano. Ma io, una volta che l’ho battezzato con un punto al turn, non avrei chiamato se lui avesse puntato le sue ultime 300 chip al river: non ho niente, ritengo che lui abbia una mano, perché dovrei regalargliele? Lui poteva pensare che io avessi un draw, e che se avesse messo i suoi ultimi spiccioli nel piatto avrei passato una mano che poteva avere anche una coppia piccola che lo batteva. Invece ha checkato dietro e ha vinto con asso carta alta.

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